29 marzo 2008

Processo a Dio


In queste sere ci sono stati due diversi spettacoli: martedì "I guitti", cabaret reggiano per beneficenza, ieri sera e stasera (e domenica pomeriggio, ma io non ci sarò) "Processo a Dio" con Ottavia Piccolo. I Guitti sono una compagnia storica della nostra provincia e presentano un tipo di umorismo molto popolare ma a me hanno fatto ridere, anche se ho fatto finta di no per non perdere del tutto la stima delle altre maschere. Ho visto solo un pezzettino in realtà, quando era in scena Dante. Lì la battuta che mi ha fatto più ridere è stata questa: "Dante, ma è vero che come dicono lei è il più grande poeta volgare italiano di tutti i tempi?" "Vacca nimela! T'al pol dir fort!" (è finita).
"Processo a Dio" non l'ho visto (e forse non lo guarderò neanche stasera (no, non è vero, l'ho visto)), però ero sui divanetti del secondo ordine ed ho letto un libricino per ragazzi che distribuivano gratuitamente all'entrata. E' la storia di una ragazza ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio (il "Processo..." è un atto di accusa contro Dio per aver permesso l'Olocausto) e pur nella sua semplicità è stato interessante. La foto qui sopra ritrae la protagonista/narratrice a scuola ad 11 anni; lei (che è ancora viva e l'anno scorso venne alla Cavallerizza anche se io non me la ricordo) è quella in basso verso il centro con la maglia un po' più chiara delle altre.
Poi ci sono stati altri due avvenimenti notevoli in questi giorni, durante le vigilanze in Cavallerizza: ho dato spiegazioni in inglese ad una ragazza nippo-americana (undici parole: "they give the ok for this afternoon, until seventeen and thirty") ed ho pagato il caffè con la mia chiavetta a tutti i tenoroni del Fidelio.
I guitti (mercoledì 26): Andrea (bg), Annalisa A (Cm), Annalisa N (gr), Elisabetta D (I d), Giulia (bg), Io (III), Maria Rosaria (P), Simona (I s), Valentina (II).
Processo a Dio, prima serata (venerdì 28): Alexia (gr), Andrea (bg), Annalisa A (bg), Corrado (I d), Cristina (P), Elisabetta D (I s), Io (II), Maria Rosaria (III), Roberto (Cm).
Processo, seconda serata (sabato 29): Annalisa A (Cm), Annalisa N (P), Giovanni (I d), Giulia (bg), Io (II), Maria Rosaria (I s), Roberto (gr), Simona (bg), Valentina (III).

26 marzo 2008

Apocalypto


L'altra sera ho visto "Apocalypto", il film di Mel Gibson in lingua maya. A me è piaciuto molto, anche se ricordavo di aver letto tante critiche e poche lodi. Qualche cosina che non mi ha convinto in effetti c'è stata (e adesso ve le racconto, perciò se ancora dovete vedere il film non leggete!): il fatto che arrivi un'eclissi di sole proprio mentre l'eroe sta per essere ucciso come vittima sacrificale, il fatto che lui venga inseguito da un giaguaro e riesca a sfuggirgli per un chilometro senza perdere terreno, il fatto che la moglie stia per annegare e partorisca un bimbo proprio mentre lui dopo due giorni torna a salvarla, il fatto che arrivino le caravelle dei conquistadores proprio al culmine dell'inseguimento... Insomma, c'era qualche inverosomiglianza da cartone animato secondo me, però il film nel complesso rimane comunque molto "carino". Mi è parso di vedere anche qualche citazione cinematografica: la camminata con i prigionieri sui sentierini andini a strapiombo sul vuoto ricordava la scena finale de L'ultimo dei Mohicani, il sacerdote che toglie il cuore alle vittime sacrificali ricordava Indiana Jones, la corsa a zig zag sotto il tiro dei cecchini ricordava un film di guerra americano del quale non ricordo il nome e la caccia agli indios da portare in città ricorda Mission. Magari sono solo combinazioni, però forse consciamente od inconsciamente Mel si è ispirato proprio a questi film.
Naturalmente, visto che la mia vita è un ribollente susseguirsi di avventure, è successa una cosa "alla apocalypto" anche a me. Dovete sapere che nel teatro Cavallerizza c'è una pianta ornamentale, alla quale però negli ultimi dieci giorni nessuno aveva potuto dare da bere perchè il teatro era chiuso. Ce la farà a sopravvivere? Come farà da sola? mi chiedevo angustiato, mentre la immaginavo là chiusa nel teatro con le sue foglioline come la ragazza del film nella buca con i suoi bambini. Ma la pusillanimità mi impediva di andare al Municipale per chiedere le chiavi della Cavallerizza. Poi è arrivato un colpo di scena che neanche Mel Gibson: prima hanno annullato la mia vigilanza di domani (la prima occasione per andare in teatro) poi me ne hanno data una ieri pomeriggio, cosicchè ho inforcato la bici e sfuggendo ad una Jaguar che mi inseguiva e schivando stormi di moscerini (meno pericolosi però delle api del film, le famose api Maya) ho potuto dare alla pianta con due giorni di anticipo sul previsto quattro bicchieri d'acqua. Stava abbastanza bene, eccettuata qualche foglia persa. E mentre la rincuoravo è arrivato il camion-caravella dei facchini che trasportavano gli strumenti della Mahler Orchestra, presaghi di un nuovo misterioso futuro.

22 marzo 2008

Buona Pasqua


Buona Pasqua a tutti! Io ho già aperto un uovo (lo davano in omaggio al Conad, scelgo il meglio senza badare a spese quando si tratta di cioccolato) e dopo sedici anni di delusioni ho finalmente trovato una sorpresa carina: un ciondolo con Winnie the Pooh dentro una torta (suppongo al miele, qui è immortalato con sullo sfondo un peluche di tasso come prescritto nella Poetica di Aristotele). Speriamo sia una buona pasqua anche per le mie cince, da quando hanno fatto il nido naturalmente è arrivato il gelo.
L'uomo che faceva classifiche - Dalla terza media e fino a pochi anni fa sono stato un fanatico della Coppa del Mondo di sci. Quando a metà marzo finiva era una tragedia, perchè sapevo che per otto mesi non avrei più avuto nulla da fare. Redigevo un sacco di classifiche ed i miei eroi erano De Chiesa, la Marzola, Runggaldier, Mair e la Wiberg. Però eran molto belle anche le gare dei primi anni '80, con Stenmark, Strand, De Chiesa, Popangelov, Grigis, Giorgi, le sorelle Dorota e Malgorzata Tlalka, Frommelt, Wenzel e sua sorella Wenzel e Krizaj, con l'inversione dei cinque e De Chiesa che perdeva sempre posizioni nella seconda manche. Comunque tutto questo per dire che ora ho superato quella fase adolescenziale e che anche se è appena finita la Coppa 07/08 non sono abbacchiato. Sono maturato in questi ultimi anni ed ormai mi limito a tener dietro alla classifica dei forum di rugby, a quella dei forumisti di rugby.it, delle marcatrici del Torneo delle Sei Nazioni femminile, dei marcatori di A2 e dei miei record in bici, come qualsiasi maschio adulto, responsabile e mentalmente equilibrato.
Baby blogs - Sono nati due nuovi blog in questo periodo. Uno in realtà è in rete già da qualche tempo ed è scritto dalla bravissima disk jockey, integerrima avvocata, cuoca sopraffina, presentatrice ciceroniana, chattarola provetta e rugbista stratosferica Lara. Il secondo è venuto alla luce proprio questo mese ed è creato da Parabrezzo Focaccini, il famoso forumista cremonese con una passione morbosa per i salatini al gusto di otaria.
Oggi Napoli, domani il mondo - Ieri ho scoperto che un mio post è stato riportato nella rassegna stampa dell'orchestra barocca di Napoli. Probabilmente è stata una cosa automatica, l'hanno trovato su google e l'hanno inserito, però mi sono inorgoglito lo stesso ed ho gongolato per tre ore e quattordici minuti (cioè quasi come quando la Robb mi chiama piccolo succhino al rognone di fegato). Era bello anche perchè viene riportato il link alla foto nella quale compaiono il mio maglioncino arancione catarinfrangente ed il funghetto Codellus Edulus (il fungo più carino del mondo secondo la Guida Internazionale 2008 ai Funghi e Tartufi)

21 marzo 2008

Sei Giornaliste Novecento


Paolo Poli, nato nel 1929, è stato il protagonista di queste ultime tre serate in Ariosto. Il suo quasi-one-man-show si chiamava "Sei giornaliste Novecento", una carrellata sul secolo scorso attraverso i ritratti di giornaliste appartenute a sei decenni diversi. Al pubblico è piaciuto molto. Una cosa carina è che nel corridoio che porta ai camerini è appesa tra le altre una locandina di uno spettacolo ("Il diavolo") tenuto sempre all'Ariosto da Poli nel 1965, quarantatrè anni fa. Sicuramente l'ha vista anche lui, che all'epoca era già regista e primattore.
Maschere prima sera: Annalisa A (Cm), Corrado (gr), Elisabetta D (bg), Giovanni (P), Giulia (II), Io (III), Maria Rosaria (I), Roberto (bg), Simona (gr).
Seconda sera: Annalisa A (gr), Annalisa N (bg), Corrado (I d), Giulia (III), Io (gr), Maria Rosaria (II), Roberto (bg), Simona (I s), Valentina (P).
Terza sera: Andrea (III), Annalisa A (Cm), Corrado (gr), Cristina (P), Giovanni (bg), Io (I d), Maria Rosaria (bg), Roberto (I s), Valentina (II).

16 marzo 2008

Il giardino delle cince ed altre storie


Il giardino delle cincie - Davanti alla mia finestra, sull'altro lato della via, sono improvvisamente fioriti i cinque ciliegi dei miei vicini e lo spettacolo è incantevole. Dopo gli aceri, i ciliegi sono forse gli alberi con i colori più belli. Anche nel mio giardino c'è un ciliegio ed in questi giorni la casetta che è appesa al suo tronco è tornata a popolarsi. Per il quarto anno le cinciarelle sono arrivate a fare il nido e si sente sempre becchettare dall'interno perchè loro hanno l'abitudine di allargare e plasmare il buco d'entrata, anche se è già quattro anni che lo allargano e ormai dovrebbe essere a posto. Ma forse è solo un tic nervoso del padre, come quando l'uomo fuma nervosamente davanti alla sala parto. Gli altri anni non è andata bene, per usare un eufemismo: la prima volta sono morti tutti i piccoli, il secondo anno ne sono morti due, il terzo anno di nuovo non ne è sopravvissuto nessuno... Se vi va allargate la foto qui sopra perchè per me è davvero bella.
Alle forche - Stamattina ho fatto un giretto alla Forche di Puianello, il paesino sul Crostolo dove morì mio nonno in motocicletta molti anni prima che io nascessi (ma non ci sono andato per questo motivo, volevo solo fare un giro). Ero in mountain bike, avevo un freno rotto ed indossavo un k-way verde pisello ed un casco blu vinto con i punti Kellogg's, come prescrive la torah quando si va a visitare un proprio avo scomparso. Non è stato tanto bello, non mi sono neppure potuto fermare sul laghetto di Ferrarini perchè c'era un pescatore (i pescatori sono miei acerrimi nemici). Il piccolo album di foto del giro è qui.
The cowardly mask - Anche quest'anno dovrei fare la maschera alla rassegna "Fotografia Europea", in programma tra maggio e giugno. Codardo come al solito, ho chiesto di essere messo nella mostra molto decentrata dov'ero l'anno scorso e dove non passava nessuno, speriamo che mi accontentino. Nella passata edizione ad esporre nella mia sede c'erano due ragazzi simpatici, uno reggiano ed uno sloveno. Quest'anno non lo so. Il tema di questa edizione non sembra un granchè: il corpo come soggetto ed oggetto della percezione tattile. A me non piacciono mai molto le foto di corpi in movimento, di solito preferisco i soggetti fermi ed in un certo senso anche nella vita mi piace più star fermo che viaggiare: secondo i greci questo era sintomo di un'indole introspettiva, secondo mia mamma è perchè sono un pogiapian. Nelle mie foto compaiono spesso elementi simbolo dell'assenza di moto, come i covoni o le sedie. Secondo me le mie tre foto più belle sono queste: Seggiolini nella penombra (2007), Four lonely seats (2007), Dos de fille avec deux chaises (2007).

14 marzo 2008

Robinson & Man Friday


Spettacolo per bambini stamattina in Ariosto. Era la storia di Robinson Crusoe, tutta recitata in inglese. La trovata furbina è che l'inglese parlato era abbastanza semplice da essere compreso da Venerdì e quindi anche dai ragazzini che come Venerdì sono ai primi rudimenti di quella lingua.
Roba trovata: un cappello di lana, un elastico fermacapelli ed un badge di un bambino.
Tecnici: Guido e Foscato.
Maschere: Annalisa A (Cm), Corrado (II), Io (I), Maria Rosaria (P).

13 marzo 2008

Adesso pasta!


Il cibo salato mi piace più di quello dolce e per qualche ragione il rito domenicale delle paste mi ha sempre messo addosso un po' di tristezza ma ecco qua comunque la lista delle mie dieci paste preferite:
1) Maddalena: la "maddalena" reggiana è piuttosto diversa dalla "madeleine" francese che mangiava Proust da bambino ed è la pasta più buona del mondo. E' una pasta atipica e solitaria perchè la si trova più facilmente nei bar che nelle pasticcerie. Morfologicamente assomiglia al babà, tozza con una parte rotondona ed una un po' più squadrata. La composizione invece è segreta: mia madre ha tentato almeno dieci volte di riprodurla in casa ma ha sempre fallito e così sono costretto a ricorrere agli esosi baristi per saziare il mio vizio. La M. è costituita da una specie di vasetto di pastasfoglia che contiene un impasto molto denso che esonda conferendo al tutto un aspetto un po' a fungo.
2) Cannolo: la cosa migliore del cannolo siciliano è il contrasto fra la pastasfoglia dura dell'involucro e la ricotta morbida e fredda all'interno. Un'idea che richiama un po' quella reggiana degli intrigoni con la panna montata.
3) Bignè: il bignè è sempre buonino. Ero convinto fosse stato inventato da un attendente di Napoleone chiamato Bignet, non se dopo averlo letto da qualche parte o dopo essermelo inventato durante le lunghe vigilanze in teatro, comunque non è così, deriva semplicemente dal termine culinario francese beignet. Erano molto buoni anche quelli piccoli che faceva mia madre e che teneva in frigo.
4) Moretto: dopo maddalena e cannolo si scende velocemente nella scala del piacere perchè si passa quasi inevitabilmente alle paste liquorose. Qui da me hanno il vizio di mettere il liquore in quasi tutte le paste, uno stratagemma a mio avviso troppo facilone che Ratatouille non avrebbe mai approvato. Il "moretto" è una semisfera tutta di cioccolato con il peso specifico della ghisa da altoforno e perciò nonostante il liquore non può essere cattivo. Il moretto bianco ha la stessa forma del moretto nero però è bianco invece che nero. E' ricoperto da una glassa contro la quale si battono da anni tutte le associazioni nutrizionistiche internazionali ed è sormontato da una ciliegina. Io tengo sempre la glassa per ultima e butto via la ciliegina.
5) Cannellino: timido e mai invadente, il cannellino se ne sta in un cantuccio della teca ma sa farsi apprezzare ed alla fine non manca mai nei vassoi da asporto. E' un po' un riempitivo: "dunque, mi dia tre babà, due moretti e due di quelle. No non quelle, quelle di fianco, sì esatto. A quanto siamo arrivati?" "A sette, signora" "Uh, beh, allora mi metta anche tre cannellini".
6) Rotolino al limone: il rotolino al limone è un cosino incolore ma simpatico che non mangia mai nessuno. Quando le paste rimangono in frigo per più di una settimana e a un certo punto ti vien voglia di mangiarne una sei sempre certo di poter contare sul rotolino al limone, perchè a nessun altro può essere venuta voglia di prenderlo.
7) Cassata: l'ho mangiata stamattina per la prima volta (avevo finito i chocos, una cosa che non auurerei nemmeno al mio peggior nemico) e bleah! Non so se la cassata siciliana sia davvero così ma questa sembrava una caricatura della peggior pasta reggiana: 50% di glassa, 40% di liquore ed il restante 10% di un materiae non identificato.
8) Alla frutta: le paste alla frutta sono un po' un non-senso perchè se proprio devo mangiare della frutta (ragionando per assurdo) allora mangio la frutta da sola che è più buona. Se in un vassoio di paste ci sono delle paste alla frutta vuol dire che sono state prese dopo le 11.30 della domenica mattina. Su C.S.I. Miami uno era stato incastrato proprio perché nel suo alibi aveva dichiarato di essere andato in pasticceria ale 10.15 ma nel suo stomaco erano state ritrovate tracce di pasta al kiwi. Infatti verso mezzogiorno i vassoi con i babà e i cannellini sono sempre completamente vuoti mentre quelli con le paste alla frutta sono rutilanti di centinaia di pezzi, alcuni dei quali risalgono al giorno dell'inaugurazione della pasticceria. I genitori più debosciati vanno in pasticceria a tarda mattinata e alla fine dopo che il pasticcere ha giurato per la terza volta che i babà e i moretti sono finiti sono costretti a pronunciare la terribile frase "beh, allora me ne dia sei di queste qua alla frutta", mentre i figli stanno ancora giocando a pallone nel cortile delle Tre Fontane ignari dell'imminente terribile delusione.
9) Babà: il babà ha un nome ed una forma simpatica, ma è zeppo di liquore. Non so se ne ho mai mangiato uno intero, probabilmente no.
10) Chantilly: il nome chantilly deriva dalla crema che costituisce il ripieno e che fu inventata nel paesino francese di Chantilly. Questo tipo di crema non mi piace, perciò non mi piace neanche la pasta nel suo insieme.

10 marzo 2008

Gufo del porto


In questi ultimi tempi ho fatto stare un po' male tre ragazze. La cosa è già stupida in sè, poi appare anche più stupida perchè queste tre ragazze sono "speciali" e diventa ancor più stupida perchè quando mi sono reso conto di averle fatte stare (un pochino) male più che rattristarmi mi sono inorgoglito tipo pavone perchè mi sentivo un po' come Marlon Brando in Fronte del porto. Non c'entra molto ma anche Linus appartiene alla classe dei duri e spietati come me e Marlon. L'altro giorno infatti ho scoperto su google questa sinopsi, dove si vede come gli unici rapporti amorosi dei peanuts corrano in direzione univoca da una bambina ad un bambino: Sally ama Linus, Lucy ama Schroeder, Piperita e Marcia amano Charlie Brown, ma nessuna di loro è ricambiata. Forse poi dipende solo dal fatto che a quell'età i bambini detestano ammettere che gli piace una bambina e le bambine invece hanno meno problemi a dichiararsi (a me, come universalmente noto, piaceva la Francesca Codeluppi, però mi sarei fatto segare tutte le braccia pur di non confessarlo). Alla prima mia amica ho dato fastidio atteggiandomi come al solito a navigato psicologo e tentando una analisi del suo carattere che l'ha offesa, e da allora in pratica non l'ho più sentita; ho deluso la seconda impuntandomi su una questione di principio che a lei è sembrata (forse giustamente) una totale sciocchezza; la terza ragazza invece è rimasta un pochino avvilita perché l'ho accusata per una questione che in realtà era di minimo o nullo rilievo. Non ho detto niente di veramente grave, però appunto dovrò imparare ad essere un po' meno supponente ed intransigente (ma tanto so che non lo farò, quindi questo post non ha poi neanche tanto senso). Ieri sera sono andato a vedere un concerto al Valli insieme proprio ad una di queste tre ragazze, la vittima più frequente dei miei sermoni da vecchio gufo e l'unica con la quale sono riuscito a scusarmi. Shlomo Mintz ed un quartetto d'archi moscovita (Julia Igonina, Elena Kharitonova, Alexander Galkovsky ed Alexey Steblev) hanno suonato Paganini, Mozart e Brahms. Mi è piaciuto molto.
Shlomo Mintz e New Russian String Quartet: Annalisa A (III ps d), Annalisa N (I s), Giulia (I s), Io (III ps d), Roberto (III s).

8 marzo 2008

Le prove del Fidelio


Stamattina ho ascoltato per la seconda volta le prove del "Fidelio", che in questa prima settimana di preparazione sono state ospitate dalla Cavallerizza. Il "Fidelio" è l'unica opera lirica scritta da Beethoven, celebra le virtù dell'amore coniugale ed ha per protagonista un'eroina, Leonore (con la pistola in mano nel disegno a fianco); in scena il 6 aprile sotto la direzione musicale di Claudio Abbado, costituirà l'apice dell'intera stagione teatrale reggiana. Il libretto è in tedesco e perciò cinque dei sette cantanti provengono dalla Germania o dall'Austria (Jaquino), mentre gli altri due sono croato (Rocco) e brasiliano (Don Fernando). Le prove si possono ascoltare solo da fuori, dalla guardiola, ma sono piacevoli lo stesso. Il turno di stamattina è stato bello per diversi motivi: perchè iniziava tardi e quindi sono potuto andare in teatro con calma, perchè pioggerellava ed ero in bici col cappuccio, perchè ho aperto io il teatro e perchè ha fatto un salto a trovarci la mia capomaschera.
Grazie all'autografo di "Florestan" ho anche inaugurato il librone verde delle firme della Cavallerizza, un ex libro mastro del negozio dei miei genitori; e per la prima volta ho usato la mia chiave della macchinetta del caffè.
Sesto giorno di prove del "Fidelio", maschere: io. Antincendio: Rosi. Tecnici: nessuno. Durata turno: 2h30'. Cioccolate prese: una.
Toscana Junior Ballet (alla sera, in Ariosto): Annalisa A (bg), Annalisa N (P), Carmine (I d), Elisabetta D, Giulia (bg), Io (gr), Laura (la sorella di Annalisa N, I s), Maria Rosaria (gr), Roberto (Cm), Valentina (II).

6 marzo 2008

Forum


Partecipo ad alcuni forum su internet, tutti di elevato spessore artistico e filosofico, e volevo raccontarvelo. Non dovrei frequentarli perchè sono un po' una perdita di tempo, però va bè. Il forum che leggo di più è quello di 'rugby.it'. Lì ho pubblicato 4472 messaggi e sono il settimo postatore più prolifico su quasi ventimila iscritti. Però adesso ho deciso di non partecipare più per protestare contro l'espulsione di Willimoski, personcina squisita nonché mio massimo eroe perché leggeva la mia rubrica notizie dal mondo. Sono già trentadue ore che non scrivo niente, record personale assoluto. Una equipe medica si alterna giorno e notte tra me e Pannella monitorando la nostra resistenza fisica. Il forum di rugby.it è bello perché ci ho conosciuto un'aliena, la sorellina tarantina di Charlie Brown (a sinistra nella foto in alto), un botolo pulcioso, uno scozzese depositato per sbaglio a Como da una cicogna che aveva le sue stesse capacità di orientamento (a destra nella foto in alto), un cuocorso, una diskjockeyavvocatessapresentatricecuocascrittricerugbista, un pretzel, un tallonatore veronese, un lunotto anteriore, un delinquente giapponese, una belva calabra, un biscotto della Valtellina, un'ippopotama di ponte mammolo e tante altre simpatiche creature. Poi sono stato il primo occidentale a scrivere sul forum del rugby armeno e sul forum del rugby del Brunei (che io pensavo fosse nella penisola arabica ed invece è in Malesia), però purtroppo sia il forum armeno sia l'intero sito bruneiano sono stati cancellati. L'unico forum non-rugbistico che frequento adesso è quello dei Teatri di Reggio. Mi piace quel forum per due motivi: perché ci scrivono solo persone colte, sensibili e straordinariamente affascinanti (cioè solo io) e perché non passa mezz'ora dopo aver scritto un messaggio che subito compare la risposta automatica di una qualche pubblicità di siti pornografici, che è poi la ragione per la quale continuo ad aprire discussioni anche se nessuno le legge.

4 marzo 2008

La giornata del piccione


Oggi è la giornata internazionale dell'aquila, del bracchetto e del piccione e perciò parlerò di piccioni e tortore, uno degli argomenti che secondo gli ultimi sondaggi più elettrizzano gli italiani assieme ai miei post sugli spettacoli teatrali. I piccioni e le loro cugine tortore sono tra i miei pennuti preferiti. Hanno tre cose simpatiche: sono vegetariani, vivono insolitamente in coppie (beh, questo solo le tortore) e sono abbastanza domestici. Le tortore sono appena un po' più selvatiche e meno pigrone dei piccioni ma sono carine perché vivono in coppie inseparabili e le si vede sempre a due a due appollaiate sui fili della luce. Il nome latino della tortora è "turtur" e probabilmente richiama il loro tubare con un leggero gorgoglio di gola finale "tuuuu(rr) tuuuu(rr)". Quando facevo il servizio civile alla Lipu curavamo molti piccioni e tortore; era difficile svezzarli perché sono molto mammoni e necessitano di una pappa particolare che simula quella che la loro genitrice gli rigurgita in gola (questo è un aneddoto che racconto sempre alle ragazze durante il primo appuntamento, per creare quella certa atmosfera), però se passavano i primi giorni critici dopo si andava via lisci e crescevano bene. Due inverni fa una coppia di tortore veniva sempre ad accucciarsi su un ramo del mio ciliegio (foto su) perché sapeva che io ed il mio dirimpettaio al mattino lasciamo delle briciole sul marciapiedi. Poi però un giorno una delle due tortore si è sentita male per non so quale motivo ed è morta ai piedi dell'albero. L'altra ha continuato lo stesso a venire lì per tutto l'inverno. Magari veniva per le briciole, però così canta Faustina ne l'Alidoro: l'amorosa tortorella,/ s'avvien mai, che sorte ria/ tolga a lei la sua compagna/ va raminga, afflitta e mesta/ la foresta e la campagna/ de' suoi lai fa risuonar.// Ah non sia,/ che a lei simile/ renda me l'avara stella:/ suo dolente amaro stile/ sarei stretta a seguitar.

1 marzo 2008

Faust


Ieri sera e stasera al teatro Ariosto "Faust", riduzione teatrale dell'opera di Goethe. Ho letto che Faust è esistito davvero, nel rinascimento; era un venditore di fumo tedesco, sedicente mago che girava i paesi e che grazie al suo eloquio ed alla sua fantasia riuscì a stregare anche personaggi importanti ed ad ottenere cariche influenti. Una specie di Rasputin ante litteram, anche se si sa poco dell'ultima parte della sua vita.
Prima sera: Annalisa A (P), Annalisa N (gr), Corrado (I d), Cristina (gr), Elisabetta D (bg), Giulia (bg), Io (III), Roberto (Cm), Simona (gr), Valentina (II).
Seconda sera: Andrea (II), Annalisa A (Cm), Annalisa N (gr), Carmine (P), Elisabetta D (III), Giovanni (gr), Io (bg), Maria Rosaria (I d), Simona (bg), Valentina (I s).