26 luglio 2007

L'uomo che vide uno scoiattolo


Stasera ho visto uno scoiattolo. Mi ha attraversato la strada mentre sfrecciavo ai 14 km/h in riva al Crostolo; era piccolino, aggraziato e marrone come tutti gli scoiattoli di queste parti. Con me avevo la fida macchinetta fotografica di non eccelsa qualità ("mi dia quella che costa meno" avevo implorato il venditore) ma nel tempo che ho impiegato ad inchiodare, a tirarla fuori ed ad accenderla lui s'era già bello che rintanato sotto gli arbusti. Però è rimasto lì a due metri e sono riuscito un pochino ad immortalarlo lo stesso (è quella piccola chiazza scura indicata dalla freccia, il National Geographic farà follie pur di avere un'immagine così nitida di un animale tanto raro). Ma quando mi sono avvicinato di sottecchi per fargliene una migliore è scappato troppo all'interno. Probabilmente anche lui adesso starà scrivendo su scoiattolus.blogspot.com di aver visto uno strano umano col casco blu che gli ha attraversato la strada e poi se ne è andato mentre lui correva fra gli arbusti a prendere una macchina fotografica.
PS: chissà se anche lo scoiattolo ha un'amica scoiattola di nome Phoebe che compie gli anni domani, perché io ce l'ho. Auguri Phoebe, buon compleanno! (l'immagine è venuta un po' un poccio, comunque rappresenterebbe Phoe festeggiata da Cane, Foca, Billi, me e la Robb)

24 luglio 2007

I denti di Dick Dastardly


Due grandi exploit hanno caratterizzato queste mie ultime ore: a) ho finito dopo due mesi la mia odissea dentistica (otto sedute!), b) sono in testa alla classifica assoluta 2007 dei pronosticatori del forum della federazione europea rugby.

Intuendo che vi interessa un sacco metto tutta la graduatoria nel dettaglio: Dick Dastardly (Italia) p.30, Netrug (Australia) 29, Paratus (Inghilterra) 28, Toulousain (Francia) 22, Billingham (Svizzera) 19, Rugint (Australia) 17, Mafan (Germania) 16, Arhs (New Zealand) 12, Rugbylife (Bosnia) 11, Yamaha Kiwi (Giappone) 11, M.map (Italia) 9, Jonah the Whale (Olanda) 6, Vis maior (Rep.Ceca) 5, Rosior (Romania) 4, Karang (Indonesia?) 4, RPM (Russia) 3, Nicoach (Francia) 3, Emu (Australia) 3, Cris (Romania) 2, Andorrafanclub (Scozia) 1, Quentin (Inghilterra) 1, Scorpion (Georgia) 1.

19 luglio 2007

Pert McGuire


Toby McGuire è uno di quei film "carini" ma snobbati dai critici che riguardo sempre volentieri. All'inizio della storia il procuratore sportivo Tom Cruise spedisce ai propri boss ed ai propri colleghi una lettera grondante retorica e buoni sentimenti contro i malcostumi dell'azienda. Mentre la scrive ne è orgoglioso e sente in cuor suo il fuoco sacro della Giustizia, ma al risveglio il mattino dopo il fuoco sacro si è sopito e Toby inizia a provare un crescente imbarazzo. A me capita spesso la stessa cosa: mi lancio come un Don Chisciotte della Padania contro i miei tantissimi arcinemici (Gino Strada, Dario Fo, Emmetì, gli automobilisti, Nanni Moretti ecc.; secondo le ultime misurazioni dell'Istituto Geografico Internazioale la lista delle persone che detesto ha superato in altezza la lista di Cagnolino di Pavlov) e sei secondi dopo averlo fatto, cioé quando è troppo tardi, inizio a capire di avere esagerato. E' successo in forma minore anche ieri: causa scatenante l'arrivo della 9026a mail allegante una petizione del blog di Beppe Grillo, che nella chart dei miei arcinemici compare a ridossissimo del podio. Sono stato meno aggressiv/offensivo del solito, però ho usato una di quelle espressioni arrogantelle ("magari provate ad usare il cervello, tanto per fare una cosa insolita ed eclatante") che rappresentano un topos delle mie invettive. Insomma non ne sono fiero. Spererei di non cadere più in queste rodomontate ma so che è una speranza vana. L'unica soluzione credo sia ispirarsi al film "Per favore ammazza mia moglie" (o un titolo del genere, quello con Danny De Vito insomma). Cioé io e Cane ci scambiamo gli obiettivi per sviare le indagini e costruirci un alibi: io vado nella facoltà di ingegneria di Ferrara e faccio una strage inconsulta, lui va al teatro Ambra Jovinelli mentre si tiene il gemellaggio tra Articolo21 e la Società Admin Italiani e fa scoppiare un bombone. Sarebbe la soluzione dei nostri problemi e la fine delle mie figuracce.

17 luglio 2007

Il piccolo Mississippi


Il Crostolo è il fiumiciattolo le cui rive percorro in mountain bike. E' una striscia d'acqua un po' sporchina (mi chiedo quante malattie abbiano i germani reali che la bevono e ne mangiano i pesci) ma gli sono comunque affezionato. Ho fatto alcune foto al tratto di fiume compreso tra Reggio e Vezzano. Eccole qua. L'inizio dei miei viaggi è quasi sempre il Guado del Magiaro, così detto perché lì tanti anni fa ci abitava un mezzo vagabondo forse di origine ungherese che andava in giro con un cavallo. Grazie al guado, che in questo periodo è facilissimo perché il fiume è ormai in secca, passo sulla riva destra (o sinistra, per me che vado verso monte; è la riva più selvaggia) e poco dopo incontro il Posto dei Cagnetti, frutti selvatici molto buoni che assomigliano a piccole prugne. Dopo un chilometro il sentiero si interrompe. Occorre risalire sul ponte del Buracchione e ridiscendere sulla riva destra; percorrendo questa ripa si giunge -la città distante ormai sette chilometri- alla diga di Ferrarini ed al Lago di Corbelli, un piccolo invaso formato da questa cateratta alta una ventina di metri. Le acque del laghetto naturalmente fanno un po' schifo ma sono sempre popolate da germani, aironcini e piccioni che danno alla veduta un aspetto da quadro di Corot. Questa qui ritratta è una germana reale (anas platyrhynchos) che scappa al mio arrivo, il che conferma la teoria del Carlo Darwin secondo la quale le femmine delle anatre hanno comportamenti incredibilmente simili alle femmine di homo sapiens. Dopo di chè il buon ciclista (qui ritratto in un celebre scatto sexy di Helmut Newton) si lascia a malincuore alle spalle lo stagno con i germani, si dirige verso le prime colline e raggiunge, all'altezza di Vezzano (km 10 da Reggio), una zona in cui regnano fagiani, scoiattoli e leprotti (lepus europaeus) ed in cui anche il placido Crostolo è riuscito con le sue flebili e pigre acque ad erodere le pareti dell'alveo, rendendo più sinuoso e fantasioso il proprio percorso fino a formare quasi dei piccoli canyon. A duecento metri da lì poi parte la terribile salita del Castello di Vezzano, ma di questo parlerò in un altro attesissimo post.

15 luglio 2007

Il mio personale demone dostoevskyano: un pennuto assistente cuoco


Visto che in questo periodo non mi succede granché (o meglio, mi succede ancora meno che nel resto dell'anno) mi vedo costretto a scrivere un altro pout-pourri di minuzie. L'avvenimento di gran lunga più eclatante di questo inizio luglio è stato l'esser divenuto il primo occidentale a scrivere sul forum del rugby del Brunei, e questo è un orgoglio che nessuno mi potrà mai più togliere. Poi ho migliorato il mio record nel sito di scacchi: 1529 punti, ora in classifica sono 428° su più di centotrentamila iscritti e mi capita così di giocare (e perdere) anche con i più bravi scacchisti italiani. Poi, grazie ad una piccola extraterrestre torinese ed ad uno scozzese fortuitamente nato sul lago di Como ho scoperto l'esistenza di un cartone animato chiamato Arturo&Kiwi: minicartoon gastronomici di quattro minuti divertenti ed originali, prodotti dalla Rai (guardateli, sono davvero simpatici). Infine cos'altro mi è successo? Che ho visto una volpe l'ho già detto, di record in bici non ne sto più battendo, i teatri sono chiusi, di libri sto leggendo ancora "I fratelli Karamazov". Sì, dovrei cercare di fare qualcosa per far sì che mi capitino cose più interessanti. E' che non so cosa. Sono un po' come la nobildonna di Dostoevsky che chiede al monaco perché si senta così piena di ideali e poi nella pratica si comporti in maniera tanto pigra, meschina e misantropa. Probabilmente anche lei sognava alte imprese e poi passava il tempo a scrivere di rugby del Borneo, a giocare a scacchi ed a guardare ex-volatili neozelandesi che preparano saltimbocca e tiramisù.

5 luglio 2007

Pert&Toby


Ho visto una volpe! Mentre andavo in mountain bike lungo il fiume Crostolo mi sono trovato davanti un animaletto grosso poco più di un gatto che si è subito infrattato fra i cespugli. La testa l'ho vista solo di sfuggita e il colore era marrone più che rossastro ma la camminata, le dimensioni del corpo e soprattutto l'aspetto della coda (l'unica parte che ho potuto osservare bene, molto folta e orizzontalmente dritta) mi hanno assicurato, dopo ricerca su google, che non poteva che trattarsi di una volpe. Non è però come tutti ce l'immaginiamo e come è ritratta nei cartoni: a parte che non è rossa è bassina bassina. Comunque è stato davvero togo

4 luglio 2007

Altro convegno


Stamattina altro convegno organizzato dalla Provincia, questa volta nella Sala degli Specchi del Teatro Valli. Non è successo niente di particolare, io sono stato in guardaroba a tentare di leggere I fratelli Karamazov e sono andato avanti di 26 pagine in cinque ore e un quarto, che non è neanche malaccio come media per Dostoeevsky. Il convegno era sulle strategie della gestione del territorio, mi sembra, ma non ne ho seguito neanche un secondo. Se volete potete fare un giro virtuale nella Sala degli Specchi (fa parte del ridotto, che è l'ambiente colorato di rosa nella cartina) e nel resto del teatro, il più grande tra i venti teatri di Reggio Emilia e provincia.
Altre maschere: Nicola e Simona

1 luglio 2007

Cow story


Su internet ho trovato questo articolo che narra una storia avvenuta in California nell'estate di cinquantaquattro anni fa. "Il 6 luglio del 1953 un cittadino californiano chiamato Mike Perkins fu formalmente accusato di aver rubato un vitello dal ranch del vicino e di averlo poi marchiato con le proprie insegne per camuffare il furto. Davanti al giudice Perkins rigettò con veemenza le accuse sostenendo che il vicino aveva architettato l'intera storia per mera gelosia. Non c'era alcuna prova del supposto furto; si trattava della parola dell'accusatore contro quella dell'accusato e tutto sembrava perciò condurre al proscioglimento di quest'ultimo. Ma il giudice ebbe un'idea. Mandò lo sceriffo al ranch di Perkins e fece portare in uno spiazzo adiacente la corte di giustizia tutti i vitelli che avevano pressapoco l'età di quello oggetto del dibattimento. Poi chiese allo sceriffo di recarsi anche al ranch del vicino di Perkins e di condurre di fianco al tribunale la mamma del presunto vitello rubato. Non appena arrivò, la vacca iniziò a muggire disperatamente tendendo le corde che la legavano nel tentativo di entrare nel gruppo dei vitelli. Il giudice ordinò allora che venisse resa libera di muoversi. A quel punto mamma mucca diede alla corte dei giurati una delle più limpide testimonianze mai prodotte nella storia della giustizia: corse in mezzo ai vitelli, ne puntò con decisione uno e cominciò a leccarlo dappertutto, ancora e ancora, sul muso e anche là dove era stata impressa a fuoco la 'P' di Perkins. Che, inutile dirlo, venne giudicato colpevole e condannato".