20 maggio 2014

Una questione di sorci



So che non ci si dovrebbe arrabbiare per la politica ma non pensavo che mi sarebbe toccato vedere qualcosa di così assurdo come il movimento dei grillini. Per vent'anni ho trovato eccessivo l'antiberlusconismo degli antiberlusconiani eppure adesso provo per i grillini un fastidio e una disistima più feroci del più acceso antiberlusconismo degli antiberlusconiani. Pensare che il 30% (ormai) degli italiani segua supinamente questo bolso comico imbevuto di schadenfreude è disarmante; vederli condividere e giustificare qualsiasi cosa dica o faccia, perfino cacciare chi dall'interno lo ha semplicemente criticato, è umiliante anche per chi non fa parte del loro branco. Non credo, come alcuni dicono, che i grillini siano pericolosi fisicamente; nulla di quello che hanno fatto finora fa presagire una deriva violenta. Perché questo mio fastidio nei loro confronti, allora? E' una questione di eleganza, per citare (spero correttamente) Fenoglio. Gli alter ego letterari dello scrittore non combattevano il fascismo per ideologia; il partigiano Johnny ha una cultura classica e anglofona, forse come indole sarebbe addirittura più vicino al fascismo che al comunismo, nonostante la stima per i suoi professori comunisti, ma combatte le camicie nere per la loro volgarità, la loro meschineria, la loro stolidità, il loro sordo uniformarsi al capo. Citando ancora Fenoglio, la mia idiosincrasia per questo bassissimo fenomeno politico chiamato movimento cinque stelle è anche "una questione privata". So che è una motivazione puerile ma, semplicemente, non sopporto che una persona così pronta a insultare (e compiaciuta nel farlo), così arrogante, così vuota, così prepotente verso qualsiasi voce critica, abbia successo. E' come quanto da piccoli non si voleva che vincesse la partita il più antipatico dei bambini del gruppo. Qui il bambinastro antipatico non sta vincendo una partita giù in cortile ma le elezioni di una nazione di 60 milioni di abitanti. Incredibile