4 gennaio 2009

Da Esopo a Erone


Il pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno sono andato a fare un giro in mountain bike sul Crostolo, dopo tanto tempo. Andare in mbk sulla neve è bello per almeno quattro motivi: perchè la bici e i vestiti si riempono di fango, perchè si possono rompere le pozzanghere di ghiaccio con le ruote, perchè non c'è nessuno in giro e perchè sulla neve è facile vedere le impronte degli animali. Sul camminamento della diga principale del Crostolo c'erano, affiancate e parallele, le orme di un fagiano e quelle più grandi e rade di un uomo; sembrava che i due avessero passeggiato insieme. Anche nella vita alla fine forse è un po' così: non è necessario camminare proprio insieme, a volte basta solo percorrere gli stessi passi per un po', e, dopo, le orme potranno sembrare comunque quelle di chi ha camminato insieme. Forse è la parabola esopiana più brutta della storia, però fa lo stesso.
Canzone - Nei mesi scorsi ogni tanto sentivo in radio una canzone che mi piaceva, però non riuscivo mai a capire bene come si chiamasse il gruppo che la suonava nè il titolo del brano. Mi sembrava che la band avesse per nome "Beyond the radio" ma su internet non trovavo niente. L'altro giorno finalmente ho capito che il vero nome è "Tv on the radio" e questa ('Wolf like me') è la canzone che mi piaceva. Niente di speciale, ma è orecchiabile.
Erone - L'altro giorno ho visto l'ultima parte di un documentario su La7 (presentato da una conduttrice molto carina, anche se questo non c'entra niente). Era un documentario ben realizzato su Erone, che non avevo mai sentito nominare. Visse nel I secolo d.C. e fu anche un geniale macchinista teatrale. Erone ideò teoremi geometrici, costruì dei modellini animati simili ai moderni carillon e altri giocattolini meccanici, progettò le prime armi automatiche come una balestra-mitragliatrice e si dedicò alla scenografia teatrale; realizzò prima scenari mobili, poi personaggi-robot semoventi e quindi (pare) uno spettacolo di 10' interamente automatizzato. Per le sue animazioni, in assenza di energia elettrica, sfruttava solo l'energia prodotta dalla forza di gravità o dal vapore. Inventò anche il primo distributore automatico: la moneta inserita nel suo marchingegno dava il via ad un meccanismo che faceva sgorgare acqua. Quindi, come rivoluzionatore delle scenografie e scopritore della macchinetta delle bevande lo possiamo considerare il vero padre del teatro.