31 gennaio 2008

Ancora cinque minutini


Ecco una piccola raccolta di foto di cani che dormono, visto che non so cos'altro postare. I cani che dormono sono davvero belli. Secondo un'indagine dell'Eurispes condotta su un campione scelto di persone abitanti di fronte al tiro con l'arco della Baragalla ed appassionate di rugby ugandese sono la cosa più bella del mondo dopo le donne nude e la coppa del mondo di sci. I migliori sono forse quelli vecchi, con il pelo tutto arruffato e ispido, il carattere antisociale e gli occhi chiusi per 23 ore al giorno. Quand'ero al wwf un giorno ne avevamo trovato uno forse randagio e io l'avevo tenuto a dormire di notte nella sede ed al mattino avevamo scoperto che aveva fatto a pezzi lo striscione amorevolmente preparato dal capogruppo, che infatti voleva farmelo pagare. Questo era il racconto più interessante che avevo sui cani che dormono. Io avevo un cane e mi piaceva dargli un bacio in fronte mentre dormiva, lui lo apprezzava un sacco e infatti spesso si svegliava di soprassalto e tentava di azzanarmi la carotide, gesto di affetto e di grata sottomissione così ben descritto da Konrad Lorenz. Bene; ecco le foto, che ho scovato dopo una dura ricerca mettendo "sleeping dog" su google images: cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane, cane.
La prima forse è un po' drammatica: si riferisce allo tsunami in Indocina di pochi anni fa e forse il cane è lì perché quella è l'auto dei suoi padroni...

29 gennaio 2008

Dora Mittelbau


Ogni anno l'Istoreco (IStituto STOrico REsistenza COmbattente, forse) organizza in questo periodo una serie di iniziative imperniate sul Giorno della Memoria. Una di queste iniziative collaterali, ospitata stamattina dal teatro Ariosto, era la testimonianza di uno scrittore sloveno, Boris Pahor, internato in diversi campi di concentramento e sopravvissuto probabilmente grazie al suo grado di infermiere che gli conferiva uno status un po' privilegiato. Pahor, 93 anni, ha parlato per due ore con lucidità e bravura; io per fiacca sono rimasto dentro poco e quindi non ho ascoltato molto, però era interessante oltre che per la simpatia del narratore anche perché veniva raccontata la vita in campi di prigionia minori che non conoscevo.
E' stato forse l'ultimo turno di Rita e Riccardo ed il primo che ho fatto insieme a Maria Rosaria, la maschera numero 29 dell'era Paco.
Maschere: Annalisa A (Cm), Corrado (I s), Elisabetta T (II), Giulia (I d), Io (?), Maria Rosaria (P), Riccardo (gr), Rita (III).

25 gennaio 2008

Noccioline


Stasera in Ariosto è andata in scena la prima reggiana di "Noccioline", spettacolo scritto dal giovane attore e regista Fausto Paravidino. E' la storia di un gruppo di ragazzi che si ritrovano a dover vivere da protagonisti i fatti di Genova 2001 (alcuni come vittima, altri come carnefice) e quindi ad affrontare problemi e situazioni tragici e difficili pur mantenendo sostanzialmente il carattere che avevano da ragazzini, così come i Peanuts dei fumetti sono bambini sempre al cospetto di dilemmi e di tematiche da adulti. Forse occorre vederlo più volte prima di giudicarlo, ma a me lo spettacolo non ha convinto molto. A parte la posizione ideologica (e quindi interpretativa) dell'autore che non condivido (in soldoni, io tenevo per i pulotti e lui per i manifestanti), ci sono state alcune scelte che mi sono parse poco efficaci. Il testo non riusciva a delineare bene nessun personaggio lasciandoli un po' tutti allo stadio di macchiette, il parallelo fra piccole responsabilità adolescenziali e grandi responsabilità da adulti è parso un po' troppo scontato, i cattivi erano stereotipati, la canzoncina del pre-finale ricordava un po' quella di Topolino di Full Metal Jacket e la morale finale recitata al pubblico mi è sembrata anch'essa non tanto originale. Insomma, mi è parso che il testo mancasse di profondità, sia nell'idea di fondo sia nel disegno dei caratteri. Va bè, so che è facile fare il criticone... Comunque, sono contento di aver visto lo spettacolo.
E' stato l'ultimo turno di Alexia, una delle mie colleghe preferite di "sempre". Mi spiace molto che se ne sia andata e spero che passi di qui e lo legga, perché naturalmente non glielo ho detto.
Le altre maschere erano: Annalisa A, Corrado, Cristina, Elisabetta D, Giulia, Riccardo, Rita e Roberto.
Maschere seconda serata: Annalisa A (Cm), Annalisa N (I d), Elisabetta D (gr), Giovanni (P), Giulia (III), Io (bg), Riccardo (I s), Rita (II), Roberto (gr), Simona (bg).

23 gennaio 2008

Trattori nella nebbia


Alcune cosette sparse, non avendo io materiale a sufficenza per costruire uno dei miei soliti unitari ed interessantissimi post.
Allora, prima le cose più importanti: ieri l'altro ho battuto il mio record a scacchi: 1619 punti. Ormai sono nel gotha del sito scacchisti.it. Ho anche battuto uno che aveva solo 1400 punti (il mio spirito magnanimo e non razzista mi porta a volte a giocare anche contro queste persone) che però l'ha presa bene e mi ha augurato di morire ammazzato prima della fine dell'anno.
Poi da questa domenica scriverò per una rivista nazionale che si chiama "Rugby!". Abbiamo discusso a lungo sul contratto e alla fine pur di non perdermi hanno capitolato su tutta la linea concendomi quasi carta bianca: mi danno dieci euro ogni due settimane ma mi pagano solo a fine campionato e se invio gli articoli in ritardo o se i miei articoli non rispondono al loro prototipo non mi pagano. Non ho ancora letto bene le righe piccole del contratto ma probabilmente ci sarà anche scritto che devo loro la metà del raccolto e i tre maiali più grassi dello stabbio.
Poi ho ripreso ad andare in bici. Per ora ho fatto solo per tre volte la salita della chiesa di Albinea. Tempi: 9'58", 9'19", 9'11". Il mio record assoluto è 5'46" quindi direi che sono piuttosto lontanuccio dalla forma migliore.
Poi ho iniziato un libro nuovo, si chiama "Possessione". E' interessante per il momento. Parla di due studiosi a noi contemporanei che indagano su una storia d'amore svoltasi in età vittoriana tra due poeti (Ash e LaMotte, ho appena scoperto con disappunto che sono immaginari entrambi) e mi sa proprio che finiranno per innamorarsi a loro volta. Proprio adesso cercando su internet ho visto che ne hanno anche già tratto un film (2002) con Gwyneth Paltrow.
Sto lavorando (saltuariamente) per uno studio che costruisce siti ueb: prima mi hanno messo a lavorare su un sito del pittore Correggio, poi avendo riconosciuto le mie alte capacità in campo artistico mi hanno passato al sito dei trattori Goldoni di Migliarina di Carpi. E' da tre giorni che voglio fare la citazione di "Una storia vera" e del trattorino John Deer protagonista del film ma non riesco mai a trovare un momento per farla con la dovuta nonchalanche. Ma non demordo, naturalmente.
Poi? Beh, è arrivata finalmente la nebbia. Ma ho sentito un sacco di persone parlarne male. Anche una ragazza della Venezia Giulia che ci aiutava in teatro ha esordito dicendo "che posto di merda, era meglio se rimanevo a Trieste". In pratica nella stessa frase è riuscita a parlare male di Reggio e della nebbia. Credo che la presenterò al tizio che ha 1400 punti a scacchi, ho deciso. Ne nascerà un fitto scambio epistolare dove lei dirà "Ammazza in che razza di topaia vive la tua schifosa famiglia!" e lui risponderà "Spero che ti colpisca un fulmine entro giovedì" e fra 200 anni due studiosi ritroveranno le loro lettere e ne verrà tratto un film con Gwyneth Paltrow.

22 gennaio 2008

Giufà e Gigi


Ieri mattina e stamattina ci sono stati due spettacoli per ragazzi in Cavallerizza ed all'Ariosto. Ieri "Si conta e si racconta", teatro di narrazione con un'unica attrice che ha raccontato "Pollicino", "Teresicka" (una favola russa che forse ha ispirato Collodi per Pinocchio), "La falsa nonna" (versione italiana di Capuccetto Rosso) e "Giufà".
Oggi "Gigi" all'Ariosto. In scena due attrici ed un disegnatore. E' la storia di Gigi che va alla ricerca del piatto magico per ridare colore al suo paese e dopo essersi trasformato in tanti animali finalmente trova il cibo giusto in un seme di zucca.
Altre maschere prima mattina: Annalisa A.
Altre maschere seconda mattina: Annalisa A, Corrado, Simona.

18 gennaio 2008

Il muro dell'ombra


Oggi pomeriggio ho visitato una mostra di fotografia a Palazzo Magnani, qui a Reggio. Era la prima volta che andavo in quell'edificio e mi è piaciuto addirittura più vedere il palazzo che la mostra, comunque interessante. Vasco Ascolini è forse il più stimato fotografo reggiano di tutti i tempi, però non riesco ad apprezzare del tutto le sue opere così oppresse dal buio. "E' un buio evocativo", dicevano quasi in coro le recensioni d'autore riportate sui pannelli della mostra, ma a me la maggior parte delle immagini non ha dato quell'idea. "La vertigine dell'ombra" si intitola la mostra, però in quelle atmosfere scure io non ho percepito un vuoto vertiginoso bensì una specie di muro nero. Sensazioni soggettive, naturalmente. Le cose più belle della mostra secondo me sono state, in ordine crescente: una foto scattata a Riccione con le cabine in pieno sole e sullo sfondo un cielo nero notte, la angusta ed antica scala a chiocciola in pietra che porta ai piani alti del palazzo, la compagnia. Peccato solo che non ci fossero immagini dei teatri di Reggio, nonostante Ascolini abbia iniziato la propria carriera proprio come fotografo del Teatro Valli.

17 gennaio 2008

L'acciarino magico


Stamattina teatro ragazzi in Cavallerizza. "L'acciarino magico" era la storia di un soldato semplice che arriva a sposare la principessa ed a diventare re grazie a questo acciarino stregato (in realtà l'acciarino magico era per una vecchina, però quando lui le chiede a cosa le serve lei non glielo vuole dire e allora lui le taglia la testa e si tiene l'acciarino, secondo la limpida morale delle favole di Andersen). C'erano bimbi di sei scuole elementari e dell'infanzia.
Maschere: Annalisa A ed io. Tecnici: Marino. Antincendio: Alberto. Durata: un'ora. Ritrovati: un badge di un bambino.
Foto (solari e multicolori come sempre): la guardiola alle otto meno dieci, un albero della scenografia, un sasso, la scala per i camerini, la parete di fondo della Cavallerizza.

15 gennaio 2008

Le Isole Chatham


La terra emersa più vicina agli antipodi di Reggio Emilia sono le isole Chatham, appartenenti alla Nuova Zelanda e site 800 km ad est della capitale Christchurch. Queste isole sono cioé poste quasi esattamente dall'altra parte del mondo rispetto a Reggio. Solo due isole sono abitate ed in totale vi risiedono poco più di settecento persone in quattro villaggini: tre sull'isola maggiore (Chatham) ed uno sull'isoletta Pitt lì di fianco. Le isole sono anche una riserva naturale e richiamano un discreto numero di turisti, soprattutto neozelandesi. Secondo me sarebbe bello ribattezzare "Monte Purgatorio" la "Maungathare Hill" che con i suoi 294 metri costituisce la vetta più alta delle Chatham, tanto più che essa non è a punta ma si conclude con un altopiano proprio come la montagna del purgatorio culmina nella foresta del Paradiso, qui sopra disegnata da Botticelli. Infatti le Chatham sono anche circa agli antipodi di Firenze e visto che Dante imboccò l'entrata dell'Inferno mentre passeggiava vicino a Firenze e visto che il monte del purgatorio è una montagna corrispondente in negativo come un calco alla voragine dell'inferno, se ne deduce che la Montagna del Purgatorio debba essere situata proprio alle Chatham. Sarebbe un modo per attirare qualche turista in più. Le guide potrebbero travestirsi da Virgilio ed accompagnare i turisti su per le balze del monte, senza spaventare i tucani che fanno il nido. E poi in cima magari ci sarebbe una ragazza-guida travestita da Beatrice. Appena incontro uno dei 717 abitanti delle Chatham glielo dico.

9 gennaio 2008

Sogno di una notte di mezza estate


Ieri sera c'è stata la prima di "Sogno di una notte di mezza estate", alla Cavallerizza. A me sono piaciute soprattutto le due ragazze che interpretano Elena ed Ermia ma hanno avuto sucesso anche e forse principalmente le scene dei quattro popolani di Atene recitate in dialetto reggiano e padovano. Probabilmente dopo due produzioni ambiziose e un po' seriose come "Il tempo sospeso del volo" e "Miracolo a Milano" era giusto anche fare una cosa così: semplice, fresca e anche un po' "facile". Io ho usato per la prima volta la macchinetta a laser per leggere i biglietti e mi sono imbalsato solo 34 volte, superando così largamente anche le migliori aspettative. Era tutto esaurito, così come per le cinque repliche che iniziano stasera. Altre maschere: Giulia, Roberto e Simona.
Stamattina (giovedì 10), invece, teatro ragazzi in Ariosto con "Mondorotondo". Non molte classi, tutto tranquillo. Era la storia della Regina Quadrata e dell'avventuriero Gastone che vanno a scoprire se il mondo per caso è rotondo e non quadrato come pensano tutti. Ai bambini (elementari e infanzia) è piaciuto. Ritrovati: un orecchino e un ciondolo. Durata complessiva: 2h 30'. Maschere: Annalisa A (Cm), Cristina (P), Elisabetta T (I s) e io (I d).
E stamattina (venerdì 11) terza matinè del "Sogno": durata complessiva 5h 30', classi dallo Scaruffi, del Secchi e dallo Spallanzani/Ariosto. Ai ragazzi è piaciuto molto, in effetti più lo vedo e più mi sembra gradevole e divertente. Altre maschere: Annalisa A e Simona, le due cugine più carine del mondo.
Ecco qua l'immancabile galleria di foto: i cespugli della scenografia essenziale, un tavolino solitario, il quadro elettrico, la ciotola del vecchissimo cane del regista con un occhio blu ed uno grigio, il tavolino del regista, una lampadina da pavimento Osram, il "cortile" della Cavallerizza, un'asta portanonsocosa ed il cielo minaccioso, il manifesto dello spettacolo, una parete interna vista attraverso un tubo portaposter.
Stasera (sabato 13) ultimo mio turno con il Sogno. Altre maschere: Annalisa A, Giovanni e Roberto. Domani doppio spettacolo di chiusura.

6 gennaio 2008

Lord Fyaschetton


Nell'imminente sequel de "I Fantastici Quattro" comparirà un nuovo personaggio, L'Uomo Fiaccone, da me interpretato. Ai provini dovevamo essere in quarantacinque ma trentotto non si sono presentati perché non gli andava e gli altri sei sono arrivati in orario perciò sono stati scartati. Io naturalmente sarò il protagonista principale e durante il film girerò otto torride scene di sesso con Jessica Alba, o con l'Uomo di Pietra (gli sceneggiatori devono ancora decidere). Avrò i superpoteri più terribili di tutti, che però vengono annullati da una roccia chiamata Fiacconite della quale è pieno il Crostolo e perciò per tutto il film non farò niente, compito per il quale mi sto preparando coscienziosamente. Questo per dire che in questi giorni ho capito di essere ancora impantanato nelle mie sabbie mobili di inconcludenza. Proprio non riesco ad impegnarmi nelle cose: appena c'è da fare un lavoro un po' faticoso (e quello di questi giorni è poca cosa) pianto tutto lì se non c'è nessuno che mi pungola o una ricompensa immediata. Poi magari vengo qua, scrivo un post autocommiseratorio come questo e mi sento anche eroico tipo Lord Byron in riva al mare percosso da un avverso destino. Adesso in realtà mi sento più come un fiaschetto dei segnalini del Monopoli, dopo aver pescato il cartoncino delle probabilità che lo rimanda ancora alla partenza, proprio quando pensava di essersi lasciato alle spalle Vicolo Corto ed iniziava ad intravedere i tetti azzurri di Viale Vesuvio. Gli obiettivi sono: scrostarmi di dosso questa accidia che inizia a pesare molto, cercare di raggiungere via Verdi (è lì dietro il primo angolo, non è una meta così ambiziosa) e magari trovare una fiaschetta (anche se dopo lei metterà al mondo un piccolo funghetto e io dovrò tenerlo e fare finta di niente).

3 gennaio 2008

Nevica


Stamattina a Reggio nevica, è già la seconda volta quest'inverno. Sono andato in città a piedi e tornato, sotto la neve; è stato beddu. La cosa più toga è che quando nevica grazie al cappuccio e alla sciarpa che mi coprono completamente riesco ad avvicinarmi fino anche a dodici metri dalle ragazze senza venir preso dalla convulsioni. Comunque questo qui di fianco è il mio giardinetto di dietro. Il sottovaso quadrato che si vede è la bacinella d'acqua per gli uccellini (dal greco antico "uslein"). Se avete un giardino vi consiglio di metterla, "dà vita" all'ambiente, davvero. Da me arrivano tortore, merli (che ci fanno anche il bagno dentro per mezz'ora pure d'inverno fregandosene se dopo gli altri ci devono bere) e pettirossi. E ho letto su un libro di birdwatchers che se ci si aggiunge un po' di Birra Raffo è facile che arrivino anche foche, cani, papere e paperi. Devo provare

1 gennaio 2008

Ultimo dell'anno in teatro


Ho passato l'ultimo dell'anno in teatro, all'Ariosto. In cartellone c'era un coro gospel e non si puo dire sia stato un successone: i cantanti erano bravi (vengono dalla Georgia, come i REM) ma il teatro era vuoto per metà e lo spettacolo è finito alle 22.48 per la costernazione di diversi spettatori (soprattutto i più anziani, mi è sembrato) che erano venuti lì per festeggiare la mezzanotte o comunque per tirare un po' tardi. Io ho stappato una bottiglia di vino per la prima volta in vita mia riuscendo anche a farle fare il botto, e con solo sei secondi di anticipo sulla mezzanotte. Abbiamo aspettato la mezzanotte io, l'Annalisa, Paolo e Venieri. Abbiamo anche guardato per qualche minuto i fuochi dal terrazzo della Sala Verdi. E' stata una serata più che carina, tutto sommato.
Maschere: Annalisa A (gr), Io (P), Luca di Pr (gr), Magda di Pr (III), Paolo (I s & d), Riccardo di Pr (II), Roberto (bg), ragazza di Parma (bg).
Cibarie: due vassoietti di pizza, un sacchetto di pop corn, un pandoro, una bottiglia di coca-cola, una bottiglia di schweppes limonata, una bottiglia di spumante di Conegliano, una bottiglia di brut di Trento, una bottiglia di un altro spumante.