29 gennaio 2008

Dora Mittelbau


Ogni anno l'Istoreco (IStituto STOrico REsistenza COmbattente, forse) organizza in questo periodo una serie di iniziative imperniate sul Giorno della Memoria. Una di queste iniziative collaterali, ospitata stamattina dal teatro Ariosto, era la testimonianza di uno scrittore sloveno, Boris Pahor, internato in diversi campi di concentramento e sopravvissuto probabilmente grazie al suo grado di infermiere che gli conferiva uno status un po' privilegiato. Pahor, 93 anni, ha parlato per due ore con lucidità e bravura; io per fiacca sono rimasto dentro poco e quindi non ho ascoltato molto, però era interessante oltre che per la simpatia del narratore anche perché veniva raccontata la vita in campi di prigionia minori che non conoscevo.
E' stato forse l'ultimo turno di Rita e Riccardo ed il primo che ho fatto insieme a Maria Rosaria, la maschera numero 29 dell'era Paco.
Maschere: Annalisa A (Cm), Corrado (I s), Elisabetta T (II), Giulia (I d), Io (?), Maria Rosaria (P), Riccardo (gr), Rita (III).

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