28 settembre 2010

Another rejected logo


Dopo Chio il granchio, un altro mio progetto grafico è stato crudamente cassato. Avevo pensato al logo qui di fianco per un piccolo evento che forse si terrà qui a Reggio Emilia, ma non è piaciuto molto, per usare un eufemismo. A me piace, invece, anche se so che c'entrava molto poco con il tema dell'evento. Sono due pesciolini rossi in una brocca d'acqua. Hanno la testa un po' quadrata per ricordare i reggiani (che sono chiamati Teste Qaudre) e nelle mie intenzioni l'acqua, con i suoi rumori ovattati ed i movimenti rallentati, doveva ricordare il senso di tranquillità, intimità e protezione che possono essere le caratteristiche di una casa. Volendo stiracchiare il significato, il fluttuare nell'acqua può ricordare anche il galleggiare nel liquido amniotico della pancia materna, che è un po' la nostra prima casa e forse la casa per eccellenza. I due pesciolini ed i colori mi piacevano molto; la forma del contenitore di vetro un po' meno, ma non ero riuscito a trovarne una migliore. Comunque niente, anche loro nuoteranno per l'eternità insieme a Chio nel limbo dei loghi non accettati, che per metà è popolato dai miei disegni.

14 settembre 2010

Un dollaro d'onore


Uno dei film che mi piacevano di più quando ero piccolo era "Un dollaro d'onore", con Gion Uein e Din Martin. Era uno di quelli che mi facevano immedesimare di più nella parte dell'eroe, insieme a "Beau Gest", ambientato nella legione straniera, ed ad un film di guerra tra americani e giapponesi del quale non ricordo il nome. Ho rivisto l'altro giorno "Un dollaro d'onore" (titolo originale "Rio Bravo", 1959) e penso sia davvero un grande film. E' un western d'azione, ma la sua forza (una delle sue forze) è lo svolgersi in un ambito ristretto: la porzione di un paesino (in buona parte dipinto su grandi teloni) delimitata dall'ufficio-prigione dello sceriffo Chaines, dal saloon dei fratelli Burdett, dall'hotel di Carlos e dalla staccionata vicino alla quale Dean Martin fa la guardia. Da piccolo il mio personaggio preferito era Colorado Kid, che invece adesso è forse quello che mi piace di meno; però ho scoperto che quell'attore era un cantante molto famoso (Ricky Nelson) e probabilmente la ragione del suo recitare un po' sbruffone derivava dal fatto che voleva "elvispreasleyggiare" un po'. Da piccolo il personaggio che mi piaceva di meno era invece Dean Martin e adesso è quello che mi piace di più. Anche John Wayne era molto bravo; uno potrebbe pensare che un interprete diventato famoso per la virilità e la rudezza non fosse un granchè nella recitazione e invece era piuttosto in gamba. Anche il vecchio Stampy mi piace molto, però ho visto nelle recensioni attuali di imdb che alcuni fan anglosassoni definiscono il suo personaggio "banale" e "già visto". Credo volesse essere un film "commerciale", perchè avevano chiamato a recitare un cast composto, oltre che da un superdivo come Wayne, da un artista famoso soprattutto per le sue doti canore e di intrattenitore (Martin), da un cantante idolo delle teenager, da un caratterista buffo e da una attrice, Angie Dickinson, che penso fosse famosa soprattutto per le sue foto un po' spregiudicate. Eppure ne uscì uno dei migliori western di sempre. Per Dean Martin fu l'apice della carriera di attore. Nelson, Stampy e la Dickinson non parteciparono mai più a film neanche lontanamente così popolari. Ho scoperto che il vero nome di battesimo di John Wayne era Marion, e questo spiega perchè il disegnatore di fumetti Al Capp fece una storia nella quale un rude e corpulento attore di film western si rivelava una amorevole madre di nome Marion che curava segretamente il proprio figlioletto nella pausa tra una ripresa e l'altra. John Wayne morì nel 1979 dopo aver recitato su un set posto in una valle dove poco tempo prima erano stati fatti test atomici (allora ritenuti non pericolosi; ho appena letto una storia Disney di quei tempi nella quale Paperino mette un po' di uranio sui cappelli di Qui, Quo e Qua per poterli tenere sotto controllo tramite un rilevatore geyger); Ricky Nelson morì nel 1985 in un incidente aereo con la sua band; Dean Martin morì a metà anni '90, Carlos nel 2006. L'unica attrice di quel film ancora in vita è Angie Dickinson, ora ottantenne.

9 settembre 2010

Viaggio sul Po


Oggi finalmente sono riuscito ad andare fino al Po in bici. Non è una grande impresa, da casa mia penso siano una quarantina di chilometri di pianura. Ho impiegato due ore, perchè soprattutto alla fine ho fatto un po' di giri a vuoto nella campagna. Nè lungo il percorso nè in prossimità del fiume ho trovato un cartello indicante il Po, come se il più grande fiume italiano non fosse una cosa importante turisticamente, culturalmente e storicamente. Si narra che un giorno i feroci Galli avessero deciso di invadere l'Emilia fino a Ferrara; giunti sul Monviso chiesero ad un montanaro: "quanto c'è ancora di qui a Lido di Pomposa?" "Un Po", rispose egli; convinti di essere quasi arrivati i Galli partirono in quarta ma già all'altezza di Vercelli avevano male alla milza, così furono costretti a tornare a casa e l'Emilia, grazie al grande fiume, fu salva. Mentre andavo in là ho visto a San Bernardino dei ragazzini indiani che giocavano a cricket (ci sono tantissimi indiani e bengalesi nella bassa reggiana, sembra che siano molto bravi nei lavori agricoli e caseari). Non avevo mai visto nessuno dal vivo giocare a cricket prima. Volevo fotografarli ma la squadra antipedofilia della Questura di Reggio è da tempo sulle mie tracce ed ho desistito. E' buffo perchè in certi paesi il cricket è lo sport più popolare, ancor più del calcio, mentre in Italia è quasi sconosciuto. Man mano che mi avvicinavo al Po aumentavano sempre più i moscerini; a volte mi infilavo in fitte nuvole nere e dovevo chiudere gli occhi anche se avevo gli occhiali. Quando uscivo dalla nuvola avevo più di cento moscerini addosso. Chissà quanti ne uccidono le macchine ogni giorno solo nelle campagne reggiane; decine di milioni, penso. Comunque quando sono arrivato è stato bello vedere il Po. L'unica cosa che mi è dispiaciuta è che ho finito per arrivarci dalla parte più "turistica", il Lido di Guastalla; avrei voluto sbucare in un'ansa nascosta in mezzo ai campi, ma a quel punto ero troppo stanco per girare ancora ed ho fatto le foto lì, tra un ristorante e qualche vecchio motoscafo. Metto solo qualche immagine. Questo è il Po come l'ho visto quando sono arrivato; forse non si nota ma l'acqua è davvero molto sporca e carica di rifiuti, anche al centro del fiume. Questa è una foto dalla superficie dell'acqua. E questa è la mia super bici.