30 luglio 2008

Cruciverba sotto l'ombrellone


Ok, se proprio non avete altro da fare provate a risolvere questo difficilissimo cruciverba.
Orizzontali
1. Tiene completamente in pugno Orso
5. Arbitro di rugby parmense
8. Furono fondate a Pecorile (Re).
10. Ex amministratore delegato della Fiat
12. Antico nome del Giappone
14. Nome di una celebre emoticon
16. Quella Attack è condotta da Mucciaccia
17. Olio in inglese
20. Ha il morbillo ma rimane sempre terribilmente sexy
23. Collezionista di gechi torinese
25. Quella del camino serve a non disperdere il fumo
26. Quello di Pavlov abita a Ferrara
27. La lunga mano del codice fiscale
30. Un detersivo
32. Scopi
33. Associazione Urbinate Bradipi
34. Se ne fa sempre due o tre Max prima di scrivere i suoi post
36. Completo cambiamento di toni
37. Associazione a delinquere alla quale è affiliato Orso (sigla)
38. Così si chiamano molti cittadini sardi
40. Suonava con i Bunnymen
42. Antonio Trasforini
43. Nome di battesimo di Pippus
45. Nome di battesimo del computer di 2001 Odissea nello spazio
46. Si nota meno
47. Diede nome al mar Ionio ed ad un satellite di Giove
48. Motm alla partita dell'anno di Bologna
Verticali
1. Campione friulano di barbecue
2. La parte terminale del piloro
3. Un sms molto breve
4. Lo implorano le squadre inglesi quando incontrano il Formigine di Lara
5. Il protagonista di un'opera di Ionesco (definizione un po' sborona)
6. Tra Shane e Gowan
7. Lo esclama chi finalmente capisce una cosa
8. Il nipote di Selma Bouvier
9. Nome della Hayworth
11. Lo sono sia Quentin che il fratello della Robby
13. A me piace più della polenta normale
15. Zona Blandamente Controllata
18. Poesia di Kipling
19. Potente cosca salentina
21. Celebre one-man-band
22. Piacciono alle Lare
24. Ha insegnato i rudimenti di italiano a Pier
25. Quella di smog grava sulle Olimpiadi a Pechino
28. Antica esclamazione di sbigottimento
29. Lo dicono le ragazze a Paco quando lui le invita nel suo piedaterre a Baragalla
30. E' più alto del re
31. Yoko
32. Nome assunto da Ibanez per vivere a Verona senza essere tediato dalla stampa
35. Lamont lo è per molte forumiste
39. Cane la paga per la sua cuccia
41. Un Guevara meno famoso di Blepa Pallina
42. La jena più bella del mondo
44. In gergo scacchistico significa "good game!"

28 luglio 2008

Lo scrittore che sapeva anche fare la lavatrice


Tre o quattro giorni fa ho scritto il mio primo comunicato stampa non rugbistico: riguardava i Tinariwen, una band del Mali che adesso è perciò diventata il mio gruppo musicale preferito davanti ai Rem ed ai Benzones.
Ed una o due setimane fa ho fatto per la prima volta in vita mia la lavatrice. Ciclo completo, 40°, mezzo misurino di detersivo. Tranne un po' d'acqua rovesciata sul pavimento (avevo aperto l'oblò quando mancavano ancora due tappe alla fine del ciclo) è andato tutto bene ed ho potuto stendere in giardino la roba pulita, come documentato dai reperti A e B.

18 luglio 2008

Buona estate a tutti


Visto che anch'io sono un po' giù (mi succede non più di 43 vote al mese, ma anche in questi momenti lo sguardo rimane astuto e brillante come sempre), mando un po' in ferie il blog, anche se so che questo rischerà di scatenare rivolte popolari nei sobborghi di quasi tutte le metropoli occidentali. Perciò, Buone vacanze e Buona estate a tutti. Vi auguro di trovare il vostro innaffiatoione verde o la vostra innaffiatoina arancione e di imboccare la vostra strada in questa vita un po' strana.

16 luglio 2008

La mia borraccia


Una delle cose più carine al mondo è la mia borraccia. Quando sei sull'altopiano in cima al Monte delle Tre Croci ai primi di agosto, con il sole a picco, non un albero, non un refolo di vento e l'abbraccio delle vampe che salgono dall'asfalto incandescente, non c'è nulla sulla Terra che baratteresti (beh, nulla tranne una cosa) per la tua borraccia. E in quei momenti ti accorgi anche che non esiste bevanda così buona come l'acqua, seppur szotta (vuol dire "a temperatura ambiente" in reggiano) come può essere quando rimane a lungo nella borraccia. Neppure la sprite, l'acqua d'orcio, il succo ace ed il succo alla pesca, che in ordine inverso sono le mie bibite preferite, possono starle alla pari. Secondo alcuni paleontologi il culto della borraccia risalirebbe addirittura alla tarda età del bronzo ed ad esso andrebbe fatto risalire questo graffito rupestre, finora ritenuto di difficile interpretazione. La foto sopra voleva essere un ritratto alla Magritte, come se la borraccia fosse sospesa in volo; però il velux sopra al quale l'ho appoggiata era troppo criccolento, un problema che causò molte difficoltà anche al pittore belga. Così. Stasera se mi va vado a fare la Quattro Castella-Grassano, una scalata difficile che prevede tre record: da Quattro Castella a Bergonzano (rec. 11'09"), dai piedi di Grassano alla chiesa di Grassano (4'16") ed il tragitto complessivo (26'19"). L'obiettivo è metterci non più del 50% del record assoluto: se la mia borraccia sarà con me, ce la potrò fare.

13 luglio 2008

Il portiere di pomeriggio


Mercoledì ho fatto il mio primo turno in assoluto al centralino del teatro Valli. Fare da centralinista-portinaio è un ruolo un po' più delicato di quelli che di solito copro e infatti ho fatto qualche piccolo casino; niente di grave, anche perchè era un pomeriggio estivo di metà settimana e c'era poco traffico sia di persone sia di telefonate. Il problema è che ero già convinto di aver assolto il mio compito e invece oggi è arrivata inaspettata una richiesta di sostituzione per domattina, sempre al centralino. Non so perchè ma sento che farò dei pocci. E' carino stare lì, ma bisogna avere doti di comunicazione e di relazione che a me proprio mancano. Mah, speriamo che il dio dei teatri me la mandi buona. Il centralino/portineria si trova in un angolo del piano terra, grosso modo dietro al tavolino che vedete se aprite questa riproduzione 3d dell'atrio del teatro.
Centralino estivo: Annalisa A, Elisabetta D, Giulia, Io (riserva), Valentina.

10 luglio 2008

Gli otto siti della Pachesco


Dato che l'Unesco ha appena dichiarato "patrimonio dell'umanità" 27 nuovi luoghi (il mio preferito è forse il trenino svizzero) io ho deciso di nominare anche i miei otto luoghi da salvare, sperando di non aver già fatto in passato un post uguale identico.
Il campetto da calcio della Rosta Nova - Alla Rosta ho disputato la partita più bella della mia breve carriera calcistica. Era San Pellegrino-Bismantova e noi del Bismantova eravamo ultimi in classifica. Marcavo un bambino che si chiamava Bebo e che secondo certe leggende tramandate di quartiere in quartiere era stato valutato sei milioni di lire dal Parma. Il campo era quasi senz'erba, una distesa di fango secco; e io che giocavo sempre in scivolata mi scarnificai, quasi letteralmente, il ginocchio. Il mio allenatore entrò due volte in campo nel primo tempo per allacciarmi le scarpe (ero un po' imbranato) e due volte nel secondo per lavarmi via il sangue con l'alcool e cercare di bendarmi il ginocchio sinistro. Perdemmo 1-0 con gol proprio di Bebo, ma alla fine mentre ero alla fontana lui venne lì e mi disse "bravissimo".
Le pareti dell'asilo Belvedere - Le pareti di legno del Belvedere sono l'emblema del primo distacco dalla mia famiglia, il primo giorno d'asilo. La paura e l'angoscia che provai quella volta le ricordo ancora bene. Forse è proprio l'unica cosa che ricordo veramente di quel periodo. E non era semplice angoscia "animalesca": io sentivo di sentire paura, non la sentivo e basta. Forse per la prima volta non vivevo semplicemente ma riflettevo sulla mia vita. Perchè in fondo sono proprio le paure ed i problemi a spingerci a riflettere: finchè le cose vanno bene ce le godiamo senza farci domande.
La guardiola della Cavallerizza - E' forse il posto più carino di questi ultimi anni. Ne ho parlato tante volte, questa volta la lascio in pace.
Il tram numero 10 - La 10 era la linea con meno passeggeri e quindi quella cui venivano destinati i mezzi più datati. Non passava vicinissimo a casa mia e perciò lo prendevo solo al ritorno, perchè passava sotto la nostra scuola. Lento, vecchio e periferico, quel tram era un po' il mio trenino del Bernina. E poi transitava solo ogni 20 minuti invece che ogni 10, quindi avevo il doppio del tempo per corteggiare alla fermata le mie compagne di classe delle medie, che infatti fecero un esposto per chiedere di raddoppiarne le corse.
I divanetti del secondo ordine - I divanetti tra il secondo ed il terzo ordine del teatro Ariosto hanno un pregio impagabile: quando io sono in servizio ad uno dei due piani, la maschera che è in servizio all'altro ordine deve sedersi per forza lì per riposarsi ed una volta stravaccatasi non ha più la forza per fuggire, perciò è costretta a stare a sentire i miei racconti fluviali su quante nutrie ho visto o sull'etimologia delle parole sumere.
Il patio della casa di Lido degli estensi - Fu lì che vidi la finale Italia-Germania dei mondiali 1982. Erano belle estati quelle, al mare con mio fratello ed un trio di altri fratelli più o meno della nostra età. Di quella finale ricordo una coca-cola fredda in bicchiere che bevvi durante l'intervallo, subito dopo che Cabrini sbagliò il rigore, ed un po' di paura dopo che Breitner segnò il 3-1 che ridiede qualche piccola speranza ai tedeschi. E poi la festa finale, la gente che indicava gli appartamenti dei tedeschi con le persiane ermeticamente chiuse come se si stessero nascondendo, anche se poi magari erano semplicemente in giro anche loro.
La colonia di Pietrachetta - Pietrachetta è un paesino dell'appennino reggiano, ma non so di preciso dove si trovi. Non l'ho mai cercato e non l'ho mai più sentito nominare. Una specie di Shangrillà della quale si è persa memoria. C'ero stato in colonia con la classe alle elementari ed alla fine era venuta una supernevicata (foto sopra) che aveva messo in difficoltà i genitori che dovevano venirci a prendere e che aveva acuito la sensazione, piacevole, di isolamento. Mi ricordo la pastasciutta molto "da colonia" (cioè mal cotta ed in quantità bibliche) che ci avevano dato all'arrivo (la donna che ci serviva mi aveva chiesto se ne volevo un secondo piatto, ma non ricordo quale fosse stata la mia risposta) e le camere da quattro posti con un letto a castello.

6 luglio 2008

200


Questo è il mio post numero duecento. Dubito che i primi centonovantanove abbiano cambiato la storia della letteratura e del costume in Italia e penso che non ci riuscirà neanche questo. Perciò racconto semplicemente quello che ho fatto in questi giorni: ho stabilito il record stagionale sulla Pulce (16'32"), a Montericco (5'15") e a Vallescura (9'45"), ho visto per la prima volta i film "Quattro minuti" e "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", ho avvistato una nutria sul greto del Crostolo in città (ma questo lo avrete già sentito nelle breaking news della CNN) e ho iniziato a leggere "Siddharta". Quello nella foto qui sopra sono io quando l'odiata Parma, ricettacolo di vizi e mollezze, tentò di invadere il quartiere di Baragalla attraverso il guado del magiaro con un esercito di sedici milioni di parmensi (cfr. Erodoto, Storie), ma fu respinto da duecento baragallesi con degli addominali pazzeschi.

3 luglio 2008

Across the multivers


La maggior parte della gente mi conosce come una macchina del sesso ma molti non sanno che ho anche un animo sensibile. Così, quando la mia critica cinematografica preferita mi ha consigliato di guardare il film 'Across the universe' io l'ho fatto ed essendo un lurido copione ho deciso di scrivere un post simile alla pellicola, cioè costruito sulle canzoni. Non dei Beatles, perchè i beatles non mi sono mai piaciuti tanto; canzoni in generale, anche se non ne conosco molte. Beh, oggi pomeriggio è arrivato il tempo di chiusura della stagione teatrale. Nessuno spettacolo, solo un convegno al Valli nel quale è stato esposto a personaggi per lo più provenienti dalla politica il bilancio dell'annata. E' stato un pochino lungo, alla fine stavo quasi perdendo la pazienza; però è bello ogni tanto fare la maschera al Valli, il teatro più grande di Reggio; anche se solo alla Cavallerizza, quando sono da solo o quasi, mi sento davvero nel mio posto. Alla fine ho salutato i miei colleghi, che sono poi la cosa più bella del teatro, ho attraversato il Crostolo e me ne sono tornato a casa. Con un po' di malinconia, ma meno di quella che avevo provato l'anno scorso; sento che la mia strada e quella del teatro si stanno dividendo, anche se ancora non so dove conduce la mia...
Va bè, il post è venuto un po' un poccio, come al solito; l'ho chiamato across the multivers perchè magari l'universo non è uno solo come pensavano gli antichi ma si può scomporre in molte prospettive, chissà. Comunque il film è carino, lo consiglio a chi non l'ha ancora visto.
Convegno sul bilancio di fine stagione (Valli): Andrea, Carmine, Io, Maria Rosaria (e, in portineria, Annalisa). Antincendio: Bonacini e Rosi.

1 luglio 2008

Niente di nuovo


Ieri ho fatto il mio record stagionale sui dislivelli di San Rigo: 4'29". E poi ho finito di leggere il "Torless", che si è rivelato interessante anche se diverso da come l'aspettavo e pervaso da una cappa un po' malsana. In teatro invece è finita la prima parte delle prove di "Il pianeta blu". La compagnia si è trasferita non so dove e ritornerà per qualche giorno in agosto. La storia di Blue Planet riguarda il diluvio universale e l'arca di Noè, ma originariamente la sceneggiatura prevedeva tutt'altra trama. Mentre l'altro giorno rimettevo a posto dopo la partenza della compagnia ho infatti trovato seminascosto da un bricco di tè questo scartafaccio; vi è narrato il primo soggetto dello spettacolo, poi scartato perchè reputato incredibilmente noioso.