13 marzo 2008

Adesso pasta!


Il cibo salato mi piace più di quello dolce e per qualche ragione il rito domenicale delle paste mi ha sempre messo addosso un po' di tristezza ma ecco qua comunque la lista delle mie dieci paste preferite:
1) Maddalena: la "maddalena" reggiana è piuttosto diversa dalla "madeleine" francese che mangiava Proust da bambino ed è la pasta più buona del mondo. E' una pasta atipica e solitaria perchè la si trova più facilmente nei bar che nelle pasticcerie. Morfologicamente assomiglia al babà, tozza con una parte rotondona ed una un po' più squadrata. La composizione invece è segreta: mia madre ha tentato almeno dieci volte di riprodurla in casa ma ha sempre fallito e così sono costretto a ricorrere agli esosi baristi per saziare il mio vizio. La M. è costituita da una specie di vasetto di pastasfoglia che contiene un impasto molto denso che esonda conferendo al tutto un aspetto un po' a fungo.
2) Cannolo: la cosa migliore del cannolo siciliano è il contrasto fra la pastasfoglia dura dell'involucro e la ricotta morbida e fredda all'interno. Un'idea che richiama un po' quella reggiana degli intrigoni con la panna montata.
3) Bignè: il bignè è sempre buonino. Ero convinto fosse stato inventato da un attendente di Napoleone chiamato Bignet, non se dopo averlo letto da qualche parte o dopo essermelo inventato durante le lunghe vigilanze in teatro, comunque non è così, deriva semplicemente dal termine culinario francese beignet. Erano molto buoni anche quelli piccoli che faceva mia madre e che teneva in frigo.
4) Moretto: dopo maddalena e cannolo si scende velocemente nella scala del piacere perchè si passa quasi inevitabilmente alle paste liquorose. Qui da me hanno il vizio di mettere il liquore in quasi tutte le paste, uno stratagemma a mio avviso troppo facilone che Ratatouille non avrebbe mai approvato. Il "moretto" è una semisfera tutta di cioccolato con il peso specifico della ghisa da altoforno e perciò nonostante il liquore non può essere cattivo. Il moretto bianco ha la stessa forma del moretto nero però è bianco invece che nero. E' ricoperto da una glassa contro la quale si battono da anni tutte le associazioni nutrizionistiche internazionali ed è sormontato da una ciliegina. Io tengo sempre la glassa per ultima e butto via la ciliegina.
5) Cannellino: timido e mai invadente, il cannellino se ne sta in un cantuccio della teca ma sa farsi apprezzare ed alla fine non manca mai nei vassoi da asporto. E' un po' un riempitivo: "dunque, mi dia tre babà, due moretti e due di quelle. No non quelle, quelle di fianco, sì esatto. A quanto siamo arrivati?" "A sette, signora" "Uh, beh, allora mi metta anche tre cannellini".
6) Rotolino al limone: il rotolino al limone è un cosino incolore ma simpatico che non mangia mai nessuno. Quando le paste rimangono in frigo per più di una settimana e a un certo punto ti vien voglia di mangiarne una sei sempre certo di poter contare sul rotolino al limone, perchè a nessun altro può essere venuta voglia di prenderlo.
7) Cassata: l'ho mangiata stamattina per la prima volta (avevo finito i chocos, una cosa che non auurerei nemmeno al mio peggior nemico) e bleah! Non so se la cassata siciliana sia davvero così ma questa sembrava una caricatura della peggior pasta reggiana: 50% di glassa, 40% di liquore ed il restante 10% di un materiae non identificato.
8) Alla frutta: le paste alla frutta sono un po' un non-senso perchè se proprio devo mangiare della frutta (ragionando per assurdo) allora mangio la frutta da sola che è più buona. Se in un vassoio di paste ci sono delle paste alla frutta vuol dire che sono state prese dopo le 11.30 della domenica mattina. Su C.S.I. Miami uno era stato incastrato proprio perché nel suo alibi aveva dichiarato di essere andato in pasticceria ale 10.15 ma nel suo stomaco erano state ritrovate tracce di pasta al kiwi. Infatti verso mezzogiorno i vassoi con i babà e i cannellini sono sempre completamente vuoti mentre quelli con le paste alla frutta sono rutilanti di centinaia di pezzi, alcuni dei quali risalgono al giorno dell'inaugurazione della pasticceria. I genitori più debosciati vanno in pasticceria a tarda mattinata e alla fine dopo che il pasticcere ha giurato per la terza volta che i babà e i moretti sono finiti sono costretti a pronunciare la terribile frase "beh, allora me ne dia sei di queste qua alla frutta", mentre i figli stanno ancora giocando a pallone nel cortile delle Tre Fontane ignari dell'imminente terribile delusione.
9) Babà: il babà ha un nome ed una forma simpatica, ma è zeppo di liquore. Non so se ne ho mai mangiato uno intero, probabilmente no.
10) Chantilly: il nome chantilly deriva dalla crema che costituisce il ripieno e che fu inventata nel paesino francese di Chantilly. Questo tipo di crema non mi piace, perciò non mi piace neanche la pasta nel suo insieme.

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