Stamattina nella cassetta delle lettere ho trovato una bella sorpresa: una cartolina in arrivo dalla costellazione della Puglia, scritta dalla Piccola Principessa Aliena! Conteneva un orribile errore (aveva come cap 43100 che è quello di una innominabile città invece che 42100, ma del resto si sa che il punto forte delle Aliene del Salento è il sexappeal e non la precisione e perciò la perdono), ma mi ha fatto un sacco piacere leggerla.
28 agosto 2008
27 agosto 2008
L'uomo che faceva un sacco di cose
Addetto stampa - Ho fatto un comunicato su una nottata nel bosco alla ricerca di pipistrelli, gufi, allocchi e civette e questo mi ha permesso di trovare in rete delle belle immagini di questi animali, tipo quella di fianco, questa e questa. Quando ero al Wwf imboccavamo le civette ferite con dei pezzi di cuore di mucca presi al vicino macello dell'Unibon; era bello sentirsi parte della grande armonia della natura.
Ciclista - Sono riuscito a completare più o meno tutti e trenta i percorsi della mia tabella; il totale è di quasi 9 ore, un po' tanto. Vorrei scendere sotto le 8 ore e mezzo prima dell'arrivo del freddo.
Alimento per coccinelle - Sono stato morsicato altre due volte dai maggiolini. Uno, caduto prigioniero, ha alla fine confessato di essere stato appositamente addestrato da una certa Focaccina nel suo allevamento abusivo di maggiolini di Cuorgnè (To).
Fotografo - Ho fatto il mio secondo turno da portinaio dell'Ariosto. Dovevano passare degli operai ma non è venuto nessuno per un disguido organizzativo, così ho avuto tempo per fare delle foto immortali: un guardaroba, un lampioncino, i portici laterali, un doccione nel cielo a pecorelle, il posto al di là della strada dove da piccolo scendevo dal tram per andare a scuola, il mio cruciverba sulla Callas.
Abbacchiato - Ieri sera ho guardato un po' di un film con Jackie Chan. A me Jackie Chan è simpatico, però quando sto lì a guardare un suo film dove salva un bambino grazie ad un medaglione magico devo proprio esser giù di morale.
Lettore - Ieri sera ho anche iniziato il libro "L'eleganza del riccio", consigliatomi e prestatomi da mia madre. Sembra piuttosto bellino. L'unico problema con i libri di mia mamma è che lei può anche leggerli per tre mesi in spiaggia ma alla fine sono sempre perfetti, come nuovi. Invece a me bastano di solito otto secondi per lasciarci due ditate e stropicciare la copertina, perciò sono sempre un sacco in soggezione.
Maschera - In teatro ha abbandonato forse definitivamente l'attività di maschera (la più nobile al mondo, come sanno tutti) un'altra ragazza, troppo impegnata con la laurea e con il suo sogno di lavorare per una ONG. Valentina era davvero un'ottima maschera e potrebbe anche darsi che ritorni per un po', dopo la laurea ed in attesa di un lavoro.
21 agosto 2008
So long
Mi hanno rubato la bici, la terza da quando lavoro a teatro, la seconda negli ultimi quattro mesi. Per quest'ultima bici mi è dispiaciuto un po' più che per le altre, perchè era praticamente nuova, perchè era abbastanza bella e perchè nel farmela rubare ho fatto la figura del semo ancora più del solito. L'ho appoggiata al retro del teatro senza chiuderla, ho fatto il giro per andare ad aprire dall'interno la porta di sicurezza per metterla dentro, mi sono fermato un attimo a parlare, ho aperto la porta e la bici non c'era più. Nella foto qui sopra la potete vedere in una delle sue ultime immagini felici, mentre sonnecchiava all'ombra degli spalti della Cavalerizza sognando galanti avventure (non amava parlarne, ma so che era da molto tempo innamorata senza successo di una Graziella con le ruote bianche). Sarebbe carino mettere in giro per il centro qui di Reggio dei cartelli con la sua foto e scritto: smarrita bici argentata di pochi mesi, risponde al nome di Freedom e porta un catenaccio verde chiaro. Chi la vedesse telefoni al 3489043777, forte ricompensa. Quando tornavo a casa con lei dal teatro la sera tardi amavamo parlare di questioni filosofiche: l'ultima volta ad esempio mi rivelò che la frase di uso comune "parla, orsù, o bicicletta, e costruisci una giacca!" detta in romanesco ("a bici, dì, eh! e fè giacca!") può essere letta "ABCDEFGH". No, va bè, mi è dispiaciuto davvero, povera biciclettina!
14 agosto 2008
Laghi, amici, pantere e canzoni
Plitvice - Nell'agosto di ventitrè anni fa ero in vacanza a Plitvice, in Yugoslavia, nell'attuale Croazia. Non ho mai più visto un posto così bello. Avevo letto che durante la guerra civile degli anni '90 era stato irrimediabilmente devastato, ma faccio fatica a crederlo: magari erano state distrutte le infrastrutture, ma non penso proprio abbiano potuto modificare il disegno dei laghetti. Qualche foto: qui.
Friends - La classifica dei miei personaggi preferiti di Friends è questa: 1 Rachel, 2 Joey, 3 Monica, 4 Chandler, 5 Ross, 6 Phoebe. Infatti ho sempre odiato la storia tra Rachel e Ross; io tifavo per Joey, che essendo un po' tonto, italiano e sessuomane mi permetteva di immedesimarmi molto facilmente.
Fil di ferro - "Don't shrink!" ripete sempre Matthew, l'istruttore di tecnica della commedia dell'arte che è diventato il mio nuovo maestro spirituale. "Vasti-tah! Ampièza!", proclama. Invece io sono sempre shrinked, rattrappito, mischinu. Il mio Maestro Matthew dice che bisogna espandersi in tutte e sei le direzioni: avanti, indietro, su, giù, a sinistra, a destra. Invece io non mi espando in nessuna: non a sinistra e destra, se con questo intendiamo la capacità di avere uno sguardo ampio sulla vita ed una buona capacità organizzativa. Non in alto e in basso, se con questo intendiamo la capacità di mirare ad elevati obiettivi e di appellarsi ad alti ideali. Non avanti ed indietro, se con questo intendiamo la capacità di avere un rapporto profondo con le persone, e questo è quello che mi dispiace di più. Quand'ero piccolo avevo una pantera rosa flessibile, fatta di gomma e con un interno di fil di ferro. A forza di giocarci, da un braccio e dalla coda iniziò a spuntare il fil di ferro e l'immagine di quell'anima di metallo, sottile e disposta a contorcersi, è rimasta in me l'emblema della ristrettezza d'animo. E io sono un po' così.
Canzoncine - Ma che canzoni ascolterà in questi giorni Paco? si starà chiedendo il mondo con il fiato sospeso. Uso youtube e mi piacciono: I kissed a girl, The one i love acustica e poi sento sempre One di Giovanni Soldini.
12 agosto 2008
I maggiolini carnivori
Il post di ieri non mi piaceva perciò ne faccio subito un altro, enormemente più interessante. Nelle ultime due uscite in mountain bike mi è successa una cosa stranissima: pedalavo tranquillamente quando ho sentito un pizzicore; ho guardato giù aspettandomi di vedere un tafano o qualcosa del genere ma tutte e due le volte c'era solo un maggiolino. Mi sono fermato sul lato dela strada, ho osservato da più vicino ed ho visto il maggiolino con la testa piegata in giù ed attaccata alla mia gamba come fanno le zanzare quando pungono ed hanno tutto il pungiglione conficcato. Dopo qualche minuto i maggiolini si sono ritirati su pigramente, hanno faticato un po' a districarsi in mezzo ai peli (gli insetti in genere che si posano sulle mie gambe o braccia fanno sempre un po' fatica a ripartire per via dei peli, lo racconto spesso alle ragazze per creare un po' di atmosfera) e poi sono volati via aprendo le due semisemisfere rosse a pois neri che gli fanno da ali e da calotta protettiva. Nel secondo caso sul punto incriminato è rimasta anche una inequivocabile macchiolina rossa da puntura. Insomma, i maggiolini pungono; non l'avevo mai saputo.
10 agosto 2008
Moon on the man
In queste ultime settimane di notte dormo poco, un po' per il caldo, un po' perchè ci sono degli stormi della Luftwaffe travestiti da zanzare tigre che ronzano su di me con infernal frastuono e un po' perchè comunque c'è sempre nello stomaco un po' di una strana sensazione che non definirei malinconia ma che comunque sembra come questa trarre vigore dal buio e dalla luna, il nostro satellite che gli antichi ritenevano ispiratore della umana cupitudine. Però non è una malinconia che abbacchia, mi fa stare abbastanza bene (lo dico perchè vi vedevo un sacco preoccupati). Perciò di notte un po' penso, un po' dormo, un po' mi dimeno sensualmente scalciando le lenzuola ed un po' passo il tempo come già facevano Tacito ed il Duhrer, altri celebri insonni: facendo foto dal terrazzo. Stanotte ho fatto queste e in alcune è venuto un bel blu che ricorda, complice anche il profilo dei tetti con i comignoli, quello della notte londinese di Peter Pan. Quei bagliori che si vedono nelle foto più buie non sono stelle, nonostante fosse quasi la notte di San Lorenzo, ma semplici lampioni o lampioncini. La macchina rossa che si intravede nella debole luce dell'alba invece è mia, ma non la guido mai 1) perchè sono imbranato (o, come dicono a Taranto, perchè sono un poccione) 2) perchè è un diesel ed io detesto i diesel. So che è un po' antipatico star sempre lì a dire "oh come sono malinconico!" ma non sapevo cos'altro scrivere. Se non che stamattina ho fatto un giretto in mbk e sulla salita della Russia ho visto uno scoiattolo.
3 agosto 2008
Commedia dell'arte
Al teatro Cavallerizza è terminata la prima delle quattro settimane dello stage di Antonio Fava, il corso di Commedia dell'Arte al quale partecipano ragazzi di tutto il mondo e che è giunto al XXIV anno di attività. Quest'anno ci sono 40 allievi: una quindicina di italiani, alcuni spagnoli, un paio di francesi, qualche altro europeo, qualche americano, un africano ed una coreana. La commedia dell'arte non mi coinvolge tanto (è una forma sempice e popolare di teatro in maschera risalente credo al '400 o '500) ma lo stage sembra comunque molto interessante, perchè dà agli allievi la possibilità di provare le proprie capacità creative e di fare vita comune; l'aspetto più bello è forse il fatto che i ragazzi inventano e provano nei vicini giardini pubblici i "canovacci" che rappresentano poi ogni sera in teatro. E' divertente anche l'ora di "tecnica", condotta proprio davanti alla nostra guardiola dal bravo ex-allievo americano Matthew.
L'altro giorno durante la pausa pranzo ho fatto qualche foto: questi sono i batoci, bastoni tradizionali della commedia dell'arte; la mia bici che sonnecchia sotto le gradinate; un praticabile nel buio della sala; una grondaia; la scarpa di una maschera; cestino e sedia.
Nello stesso giorno, alla mattina presto, ho anche fatto una piccola visita in cima al teatro Valli, quando sono andato a prendere le chiavi della Cavallerizza. La sala dei pittori, nel sottotetto, è bellissima. La luce entra da quindici finestre a mezzaluna, dalle quali si vede tutta la città. Il pavimento è in legno e di giorno è sempre irrorato di luce solare radente. In questa ampia sala venivano preparati e dipinti i sipari ed i fondali, che poi erano calati nella cavea sottostante tramite un'ampia fessurona. In una stanzetta della sala c'era il laboratorio dei pittori, con un forno ed una vasca per prepararli. Le foto rendono molto poco, eccone qualcuna comunque: la città da una delle quindici finestre, la sala con sul soffitto le enormi travi in legno del 1857, la stanza dei colori.
XXIV stage di Commedia dell'Arte, teatri Cavallerizza ed Ariosto. Maschere: Andrea, Annalisa A, Annalisa N, Giulia, Io, Maria Rosaria, Roberto, Venieri.
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