Stanotte ho fatto un sogno carino. C'era questo cangurino che io dovevo curare (foto a fianco) e che se ne andava in giro da tutte le parti attraversando obliquamente e senza guardare strade trafficate. Non ricordo com'è finito il sogno (del resto non lo stavo seguendo molto attentamente, anzi stavo addirittura dormendo) ma insomma sono stato contento di averne fatto uno finalmente diverso da quelli malmostosi e farraginosi che faccio di solito. Beh, così insomma; l'ho scritto perché sapevo che vi avrebbe interessato un sacco
26 febbraio 2007
25 febbraio 2007
Uffopolis
Ho visto "L'Atalante", "L'arpa birmana" e "Il posto delle fragole" ma "Metropolis" proprio non ce l'ho fatta. E che do bali ahò. Era partito bene con quelle immagini di operai massificati (anche se mi sono parse scene un po' scopiazzate da un video dei Queen) poi però sono iniziati tutti quei primi piani di visi bianchissimi con la boccuccia di rosa, gli occhi sgranati e lo sfondo fuori fuoco... (come nei film di Chaplin, però qua ce ne sono 187 volte di più). Per vederlo lo voglio vedere, ma mi sa che ci impiegherò un paio di settimane se mantengo una resistenza di cinque minuti per volta. Mi ha dato l'impressione di essere anche ideologico/didascalico tipo "La città del sole" di Campanella o "L'utopia" di Tommaso Moro e questo non è che me lo renda proprio allettante. Boh, per ora passerò a "Bubble", un film di Soderbergh che mi pare più promettente.
23 febbraio 2007
Ricordi della shoah
Stamattina alla Cavallerizza c'è stato un convegno sulla Shoah. Oratore unico era un ex-deportato, Pietro Terracina; spettatori i ragazzi di alcune classi di scuole superiori. E' stato interessante e coinvolgente (oserei dire commovente), tanto che per la prima volta nella storia della Cavallerizza non si è sentito il caratteristico brusio chiacchierone del pubblico.
Compagni di mascheraggio: Giovanni (Valeria doveva venire ma si è scordata; alla fine ha fatto un salto Anna A)
21 febbraio 2007
Zucche ed evvovi
Le zucche fanno male ai fumetti? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalla mia scottante inchiesta secondo la quale nei peggiori errori di traduzione fumettistica mettono sempre il loro zampino questi diabolici ortaggi arancioni. In Asterix e i Britanni il pirata numida non viene colpito da una zucca come recita la traduzione italiana ma da una vescica (i palloni da rugby all'inizo erano vesciche di maiale); nello stesso albo, poche vignette dopo, un giocatore del Durovernum dice a proposito di Obelix "sarebbe un ottimo pilastro", cosa che da sempre fa rizzare i capelli in testa ai rugbisti perché il termine corretto è 'pilone'; nei Peanutws poi la divinità venerata da Linus viene chiamata "il Grande Cocomero" mentre nella versione originale era "the Great Pumpkin". Ah, e vedo solo ora che almeno nella versione inglese il pivata numida pronuncia covvettamente le evve! O tempova o moves, non ci si può più fidare nemmeno dei fumetti
16 febbraio 2007
BR.#04
15 febbraio 2007
Benzina e mattoni
Da piccolo vivevo in un condominio con mattoni facciavista su una strada statale. Di fronte, sull'altro lato della striscia d'asfalto, sorgeva un piccolo benzinaio. Credo fosse della ERG ma non sono sicuro. A meno di 100 metri svettava uno dei rari semafori della SS63 e spesso la coda delle auto in fila col motore acceso arrivava sotto casa mia. Ricordo che quando andavo a fare le gite con i miei genitori in Austria o Germania passavamo per certe zone dimesse del Friuli (non erano trascorsi tanti anni dal terremoto) e vedendo quelle case grige sormontate da montagne incombenti che toglievano la luce mi chiedevo come potessero vivere i bambini che ci abitavano, con quel tempo perennemente girgio, la strada trafficata e quella generale mancanza di colore. Solo molto tempo dopo, quando già avevo lasciato la mia vecchia casa, mi sono accorto che io stesso avevo vissuto in un piccolo friuli (My own private Friuli), e che quindi anche quei bambini pordenonesi che non conoscevo e che neppure avevo mai visto (sfrecciando davanti a casa loro sulla nostra Ford Fiesta me li immaginavo tutti emaciati come questuanti di Futurama ante litteram) avevano probabilmente avuto una infanzia normale e "colorata".
10 febbraio 2007
Hic sunt granchios
Avevo creato una bellissima mascotte per una squadra di rugby ma non ha avuto un gran successo. Ho perciò deciso di conservare qui Chio, il granchio del Gran, per tenerlo al riparo da chi non lo capisce. Egli proteggerà il blog con il suo possente carapace ed ogni tanto dopo cena potrà anche andare a giocare con Wuber il porcellino e Vic l'orsacchiotto, se avrà fatto i compiti e si sarà lavato le chele.
6 febbraio 2007
Acquarius, teatro ragazzi
Stamattina ho visto un piccolo spettacolo per bambini, molto carino. Si chiama "Acquarius" e lo fanno un ragazzo e due ragazze. E' un viaggio immaginario in fondo al mare, una passerella enciclopedica ma divertente delle specie marine più note. I vari animali sono resi in modo simpatico ed a volta anche con poesia e con sorprendente veridicità, nonostante i ragazzi in scena usino per raffigurarli oggetti d'uso quotidiano e di tutt'altra funzione, come ombrelli o hoola-op. La medusa (un tourbillon di guanti da casalinga) e la balena (un lenzuolone bianco rischiarato da una luce azzurra) sono state quelle che hanno riscosso più successo.
Oggetti persi dai bambini: un cappello e due guanti spaiati.
Compagni di mascheraggio: Annalisa A, Elena, Pamela.
5 febbraio 2007
Grario, il paesino più pericoloso del mondo
Secondo le ultime ricerche le città più pericolose al mondo sarebbero Lagos e Calcutta, ma per quel che ne so io il triste primato spetta invece ad un piccolo paese italiano, Grario. Non so cosa accada in quel posto, se si tratti di criminalità, di inquinamento o di cos'altro, ma quotidianamente si ha notizia di fatti luttuosi accaduti laggiù. Anche oggi mentre ero sul tram ho sentito due signore che parlavano tra di loro e dicevano con tono quasi distaccato, probabilmente rassegnato: "mio marito è perito a Grario", "sì? Anche il mio". E tutto questo mentre il governo Prodi snocciola dati rassicuranti sulla criminalità. E' uno schifo
4 febbraio 2007
Tortelli alla bottarga
Oggi ho mangiato i tortelli con la bottarga. Buonissimi. Io ero convinto che la bottarga fosse un formaggio, invece sono uova di pesce. Però è anche un tipo di erba, o perlomeno il nome dialettale di un tipo di erba, e io ho mangiato i tortelli con dentro quell'erba. Buonissimi. E poi cos'ho fatto di altre cose eclatanti e memorabili? Dunque, ho iniziato un libro di Camilleri, senza Montalbano ma lo stesso tutto pieno di "macari", "si scantava", "mi spiò se", "nivuri" e "tanticchia". Poi sono andato a fare un giro in mountain bike che è durato solo tre quarti d'ora perché dopo due chilometri ero già congelato. Poi ho ascoltato la versione live di "The killing moon" di Eco e gli Uomini Coniglio, stratoga. Poi ho letto la striscia quotidiana di Dilbert, che continua a rulezzare impunemente. Poi sono stato contento perché la Hingis ha vinto il torneo di Tokio, ma poi però sono rimasto con le pive nel sacco perché il superG femminile mondiale è stato rinviato per il vento, poi ho letto un po' del Flauto Magico (che è noiosetto assai ma per fare lo sborone sono costretto a finirlo) e poi infine ho scritto un nuovo post sul mio popolarissimo blog. Per i miei standard è stata una domenica piena.
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