6 settembre 2008

Il lamento della boa e altre storie


Ogni tanto capita qualcosa che mi fa ripiombare giù. Pensavo di essere un pochetto migliorato in questi ultimi due anni, di aver almeno lasciato alle spalle la situazione precedente, di aver salito uno o due gradini verso una dimensione passabilmente normale, ma mi accorgo che non è così. C'è una piccola boa che ogni tanto mi illude di essere cambiato, di essere cresciuto e migliorato, ma questa sensazione vale solo vicino a lei o nel piccolo cerchio d'acqua attorno ad essa. Se mi allontano appena un po', mi rendo conto di trovarmi ancora allo stesso punto di cinque o dieci o quindici anni fa. E mi sa che non c'è niente da fare. Va bè.
RadioDue - Finalmente sono riuscito ad ascoltare lo sceneggiato radiofonico scritto da una ragazza che era mia compagna di banco al liceo (prima non avevo il programma adatto per aprire i vari file audio, Real Player). Lo sceneggiato si chiama "Cronache di Malora" ed è fatto sotto forma di interviste, perse e poi ricostruite, realizzate negli anni '90 da una giovane cronista ad alcuni abitanti di Malora, una città neanche tanto immaginaria dalla cui nebbia tutti cercano vanamente di scappare. Sono cinque puntate di 14'. A me sono piaciute soprattutto la prima (intervista allo scrittore Pierone) e la quarta (il geometra morto che porta a spasso il cane Billo). C'è ne è anche una con Natalino Balasso (il giocattolaio Tristo), se vi va di ascoltarla. La voce della mia amica è quella dell'introduzione alle varie interviste. E' stata una bella sorpresa per me; insomma, sapevo che è brava, però le storie sono davvero graziose ed originali e sono sicuro che sono piaciute agli ascoltatori. Vi consiglio di provarne a sentire almeno una. Sono storie particolari, mi ricordano un pochino certi racconti di Guareschi o di Zavattini o di Benni o di Bennati o di Guccini. Forse la nebbia porta gli scrittori emiliani a concentrarsi sulle figure umane, ben delineate su quello sfondo grigio ed uniforme, ed a produrre storie brevi, come il tempo che ci mette la lattea coltre a reinghiottire quelle figure. Chissà.
Cruciverba - Ho fatto un altro cruciverba, il quarto. Questo era basato (più o meno) sul rugby. L'ho scritto su un forum e speravo ottenesse più successo, a dire la verità. Eccolo: qua. Adesso però basta cruciverba perchè sto diventando monotono. Una cosa che ogni tanto mi capita di chiedermi è se le parole crociate esistono in tutti i paesi (in Inghilterra e negli Stati Uniti sì perchè l'ho visto nei telefilm, altrove non lo so) e in quale lingua sono più facili ed in quale più difficili, sia da risolvere sia da costruire. Potrebbe essere un buon argomento di conversazione la prossima volta che esco con una ragazza.

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