Sono giorni un po' strani questi; trascorrono ambigui ed irrisolti come il cielo, che qui è sempre indeciso tra pioggia e sole. In teatro non ci sono turni ed anche la comunità chattarola si è un pochino allentata, o almeno mi pare. Forse perchè Mamma Robby adesso ha meno tempo o forse semplicemente perchè uso poco msn e sono solo io che mi sono un po' allontanato. Perciò insomma mi trascino un po' in giro, con quel farfallio nello stomaco che si sente proprio quando sembra incombere il temporale ma non si capisce se arriverà davvero e nell'aria si respira una indecifrabile promessa di mutamento. Forse è davvero un po' il sintomo di un cambiamento, di una piccola maturazione che mi pare sia avvenuta in questo ultimo periodo. Gli indizi sono minimi: se vado in bici da corsa non mi va più di fare quelle mattate che facevo un tempo, quando per sfogarmi, inconsciamente, facevo le salite ai mille all'ora arrivando in cima con il sapore del sangue nel palato; ho anche meno voglia di star lì a seguire il rugby bulgaro o di giocare a scacchi contro degli sconosciuti, insomma tutte quelle piccole cose un po' da suonato che riempivano le mie giornate. Forse è anche l'assenza di queste abitudini a rendere un po' strano e spaesante il passare del tempo, chissà.
In questo periodo ho anche risentito dopo tanti anni una mia amica molto in gamba che adesso compone testi di teatro per ragazzi e che ha scritto addirittura uno sceneggiato radiofonico andato in onda su Radio Due ("Cronache di Malora"); e poi sono tornato a lavoricchiare saltuariamente per un mio amico che fa siti web (e mi piace molto quello che ha creato per la rassegna FotografiaEuropea, dove io farò la maschera). Al liceo eravamo tutti e tre compagni di classe.
E poi, soprattutto, ho imparato il gioco della bistecca, con il quale si sfidavano Platone ed Aristotele durante i lunghi inverni ateniesi.
3 commenti:
Il titolo del tuo post è uno dei più bei film che abbia mai visto.
Eravamo alle soglie del 2000 e l'atmosfera era gravida di attese. Ora, dopo quasi un decennio, c'è un senso di sterilità diffusa che però credo dipenda dalla naturale alternanza ciclica di momenti UP & altri DOWN. :)
sì, infatti l'ho messo apposta. Anche a me era piaciuto tantissimo. Mi ricordo che ad un matrimonio mi ero anche messo a parlarne allo sposo che con la testa faceva sì-sì però dagli occhi si capiva che pensava "beh, mo et semo? Mo sa vot che min freiga a me in sto momeint che?" (era uno sposo reggiano). Mi piaceva un sacco la storia tra Ralph Fiennes ed Angela Basset, invece mi era antipatica Juliette Lewis..
mamma robbbbbby non si allontana mai, con la testa e col cuore è sempre vicina al suo piccolo e dolce paquito...ah, ti ho mai detto che avevo un gatto che si chiamava come te?:)
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