27 dicembre 2007

Ogni cosa è luminosa


A Natale ho visto un bel film in dvd: si chiama "Ogni cosa è illuminata", è ambientato in Ucraina, è girato da un esordiente ed è interpretato da Eljah Wood. Il protagonista è vegetariano, imbranato ed ama collezionare ricordi come me. Però c'è una differenza tra noi due, oltre al fatto che lui non ha il fisico scolpito nel granito come me. La teoria che dà titolo al film (e della quale Elijah/Jonfen si convince) è che ogni cosa del nostro passato illumina il nostro presente e che i ricordi vanno conservati perché ci aiutano a capire chi siamo e da dove veniamo e (quindi) ad interpretare meglio quel che ci succede. Io la vedo un po' diversamente: per me i ricordi non sono "soli" che illuminano il presente ma "stelle" luminose che brillano di per sé. Magari poi la loro luce riesce a rischiarare un po' anche la situazione attuale, ma non è questo il loro fine. Sono piccoli mondi a sé, non bisogna dargli il compito di aiutarci nel presente. Magari confortarci, ma non aiutarci praticamente. So che probabilmente è la peggior metafora astronomica nella storia dell'umanità, ma fa lo stesso. Insomma, se lo avessi girato io quel film lo avrei chiamato "Ogni cosa è luminosa", e naturalmente avrei assoldato Lola per la parte di Sammy Davis Junior Junior.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Lola Ferrari?eheh...bellaaaa

Anonimo ha detto...

concordo pienamente con te, oh grande Pacus!!! :D
anke nella scelta di Lola... :P

Billie MacGowan ha detto...

la Lola è la Lola

Anonimo ha detto...

L'anno scorso ho votato questo film come il migliore proiettato nel circolo film d'essai che frequento ... giusto per dire che l'ho trovato anch'io bello "a sè". (tanto per dire ... al secondo ho messo "il vento che accarezza l'erba" ....)

robbby ha detto...

da brava sborona che ha imparato tutto dal suo maestro e mira a superarlo, un paio di cose su questo film delizioso : il titolo deriva da una interpretazione distorta (la scelta del linguaggio è meravigliosa) di "ogni cosa è chiara", presente in "l'insostenibile leggerezza dell'essere" di kundera...l'autore del libro, safran foer, è presente in un cameo: è il giardiniere con quell'oggetto che spazza via le foglie nel cimitero...anche oggi ho dato la mia dose di sboronaggine al mondo, I feel better now :)