10 novembre 2007

Ron


Ieri sera in Ariosto c'era un concerto gratuito di Ron, con i posti quasi tutti esauriti. Anche se l'ho sentito solo da fuori mi pare sia stato bello e che la gente abbia apprezzato (tranne uno che dopo dieic minuti è uscito sbadigliando platealmente e dicendo "la prossima volta paghiamo però dateci Aldo, Giovanni e Giacomo"). Ron mi ricorda certe domeniche mattina da piccolo, quando mio padre metteva sul giradischi il 33 giri di Lucio Dalla con "Piazza Grande" (che ieri sera ho saputo essere stata scritta proprio da Ron), "la Settima Luna", "Marco e Anna", "L'anno che verrà"... canzoni molto belle ma anche malinconiche e struggenti, che facevano uno strano ed indecifrabile effetto sul piccolo Paco, allora non ancora rude maschio. Le ascoltavo seduto sulla moquette blu della sala, e solo chi ha avuto una moquette in sala sa che sedercisi sopra la domenica mattina ha proprietà evocative e malinconiche almeno pari a quelle della siepe dell'Infinito di Leopardi.
Io ero in: secondo ordine.
Altre maschere: Alexia (gr2), Annalisa A (Cm), Annalisa N (bg), Corrado (III), Cristina (distr.gadget), Giulia (gr1), Paolo (I s&d), Rita (P), Roberto (gr1), Simona (bg).

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