Ok, la stagione dei teatri è proprio finita. Venerdì mattina ci sarà ancora un convegno ma sarà un po' come l'ultima tappa del Giro d'Italia, una passarella protocollare dopo le ultime massacranti montagne, che in questa mia metafora sarebbero poi i saggi di danza appena conclusi. Ieri sera l'Alexia -carina as always- ha portato per festeggiare una bottiglia di vino di suo cognato. Ne ho bevuto anch'io a garganella, tipo 5 o 6 ml. E' stata una stagione di stravizi: due mesetti fa avevo per la prima volta dopo tanti anni bevuto anche del caffè, quando alla macchinetta della Cavallerizza mi ero sbagliato a schiacciare il pulsantino e avevo selezionato caffè (al cioccolato) al posto del cioccolato. Qui a fianco c'è la striscia di saluto pseudo-peanutseana, così la può leggere anche Simona (ora ho tre lettori! il mio pubblico è aumentato di colpo del 50%) che non riesce ad aprire i file .jpg nella posta. Beh, niente. Il titolino di questo post è una citazione da un verso di una canzone degli Streets, che a me piacciono molto.
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1 commento:
tenero!!
=)
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