8 giugno 2007

La casa dalle finestre che non ridono


Qui a Reggio subito fuori dalle mura del centro storico sorgono a decine delle villette dallo stile particolare, che mi hanno sempre incuriosito ed affascinato ma delle quali non avevo mai capito la natura e l'età. Ora ho scoperto (credits to: Rita) che risalgono ai primissimi decenni del secolo scorso, che lo sitle è quello Liberty e sono in gran parte dovute ad un unico architetto, Guido Tirelli. Le villette sono davvero molto carine, anche se a volte un po' inquietanti. Hanno giardini ridotti ma pieni di piante di basso ed alto fusto, che incombono sulle case riempiendole d'ombra, di mistero ed appunto di una specie di inquietudine. A me ricordano un po' le atmosfere dei film di Pupi Avati, in particolare quelle del villino de "La casa dalle finestre che ridono", che come tutti sanno è il film che mi ha fatto più paura in assoluto in tutta la mia vita. Comunque ogni tanto passando di fianco ad una di queste ville abbandonata (la maggior parte sono abitate, anche se è difficilissimo scorgervi attività umana) mi vien voglia di acquistarla. Ho calcolato che mi basteranno non più di altri 8600 turni da maschera per pagare la caparra. Ah, tra l'altro Tirelli ha progettato anche la ristrutturazione del Teatro Ariosto del 1927, anche se non so bene che significato abbia questa coincidenza.

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