Pietrachetta è un coaguletto di case poco oltre quota 1000 m slm, alle quali stupisce perfino che qualcuno abbia dato un nome. Dista da Reggio 67 km; le pendenze non sono dure ma la distanza e la costante salita richiedono grande allenamento. Pietrachetta è meta cara agli ex bambini nati negli anni ’70 perché in questo lembo d’Appennino sorgeva una piccola colonia per scolaresche, destinata a breve vita forse perché troppo isolata. L’edificio abbandonato è ancora lì, con le finiture gialle e una struttura a gradoni pensata per armonizzarsi quanto possibile con il monte retrostante. Per arrivare lassù si può percorrere la statale 63 (meglio la domenica mattina, senza camion; al Bocco tenersi sulla strada vecchia, per evitar le gallerie) fino alla deviazione per Villa Minozzo; a Villa si infila la strada di Cervarolo, lungo la quale si sfiora la cascata del Golfarone. Pietrachetta si trova, semi-nascosta, 15 km oltre Villa Minozzo e due km prima di Cervarolo. Vale la pena fermarsi nel suo piazzale, mangiare qualcosa al sacco in onore delle merende di quei lontani anni e salutare la cadente struttura, per chi ci ha dormito più nobile di quella del Colosseo. Forse da qualche parte in mezzo alle rovine è rimasta una figurina di Bigon, o un pupazzetto del primo Guerre Stellari.
Reggio-Pietrachetta: 67 km. Pendenza media 1.5% (gli ultimi 22 km, da Gatta, 3%).
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