22 febbraio 2010

Capitan Harlock


Una volta all'uscita da scuola incontrai un signore che regalava gli album delle figurine di Capitan Harlock con una bustina allegata. Ogni tanto succedeva che all'uscita da scuola ci regalassero degli album, ma di solito erano album sugli animali selvatici o su altre cose che a noi non interessavano. Chissà chi erano quei signori che ci regalvano gli album? Per noi erano completamente anonimi, non ricordo proprio la loro età o fisionomia. Probabilmente erano giovani disoccupati che ogni tanto facevano quel lavoretto, pusher di figurine senza molto successo. Comunque, a differenza degli album sugli animali, Capitan Harlock mi interessò. Non iniziai mai la collezione ma quel pirata intergalattico che si stagliava sul blu profondo dello spazio stellato con la giacca nera e rossa rimase un pochino nel mio immaginario, nella sezione (il 2% circa) non popolata dalle donne nude. Ho rivisto adesso le immagini di Capitan Harlock su google (lo sapevate che c'è un cane amico del mio cane che si chiama Google?) ed era disegnato davvero maluccio, come del resto Goldrake. Ma insomma allora non ci badavo ed era l'idea di fondo, al di là della resa grafica, che mi entrava dentro. Di Capitan Harlock non ho mai conosciuto in effetti neanche i personaggi e forse non ho mai visto neppure una puntata; conoscevo solo quell'album e quelle sei figurine. Da piccolo mi piacevano i capitani e soprattutto i tenenti, nei film e nei fumetti tenevo per loro; invece mi erano antipatici i colonnelli ed i generali; i sergenti così e così, perchè erano arroganti ma di umile estrazione sociale. E poi mi son sempre piaciuti i pirati, non so perchè. Quindi per forza doveva almeno un po' piacermi Capitan Harlock. In questi mesi (adesso inizia la parte lamentosa) mi sento un po' come Capitan Harlock, perso da solo in un grande spazio buio per ora tutto sommato confortevole ma dai confini misteriosi, lembi sconosciuti ed un po' preoccupanti. Bah...
Ecco la legenda della cartina qui sopra:
0) la mia scuola
1) io che esco da scuola
2) il signore in agguato con l'album
3) la casa dove vivo adesso (chi l'avrebbe mai detto che mi sarei spostato così tanto? Ho avuto una vita ricca di colpi di scena)
4) il parco dove correvamo all'uscita da scuola
5) la villa dove il mio cane andava a fornicare con la locale cane lupa
6) la via dove andavo a giocare a rugby prima che Troncon chiedesse alla federazione di farmi smettere perchè preoccupato del suo posto in nazionale
7) via Rivoluzione d'ottobre, citata dal gruppo Offlaga DP nella sua canzone più famosa

2 febbraio 2010

C'era


La rivista che mi piaceva più di tutte, guarda te proprio quella sulla quale scrivevo, è stata chiusa. Voci maligne hanno sottolineato il fatto che questo sia avvenuto pochi numeri dopo il mio arrivo come collaboratore, ma si tratta solo di una coincidenza. Era una rivista molto bellina perchè faceva vedere posti nascosti dell'Appennino e della campagna emiliani e segnalava le sagre più curiose come quella della cipolla a Boretto, forse la mia preferita. Molti si chiederanno: "ma non è che il fatto che tu sia così fiaccone abbia contribuito ad affondare la rivista?". E' probabile, ovviamente in piccola parte. Anche se lavoro per una cosa che mi piace e la caporedattrice è una amica non riesco ad impegnarmi nemmeno ad un livello decente. Faccio sempre il minimo indispensabile (e in un paio di numeri neppure quello), come a scuola. Cioè, più che un fiaccone proprio un semo insomma. Però la rivista potrebbe rinascere, con un'altra veste o solo un altro nome. Mi farebbe piacere, naturalmente.